Noto (Sr): al museo civico “Ora fauna & cemento”

Con l’avvento dell’antropocene, il dominio dell’homo sapiens sulla natura si avvia al suo compimento. Il museo civico di Noto, galleria d’arte contemporanea Pirrone di Noto, nel siracusano, ospiterà la mostra “Ora fauna & cemento”, in programma dal 18 maggio al 30 ottobre.

Al centro dell’esposizione la bellezza e le criticità del territorio siciliano. La Sicilia, il suo paesaggio e la sua popolazione, divengono qui paradigma per l’intero pianeta. Perché questa isola è sotto molti aspetti un paradiso, ma è per altri una terra ferita dall’aggressione di attività umane sconsiderate. La mostra invita alla riflessione sulle responsabilità che tutti abbiamo in quello che sta accadendo.

La mostra ha anche un secondo livello di lettura: l’ambiente che ci circonda un tempo veniva definito paesaggio. Secondo alcuni il paesaggio esiste attraverso le sue forme di rappresentazioni letterarie o proprie delle arti visive. Secondo altri, questo paesaggio estetizzato è un feticcio culturale che pretende inutilmente di ibernare l’esistente arrestando il corso degli eventi. La stessa rappresentazione della “figura umana” risente della modificazione dell’ambiente che l’avvolge. Uomo e natura si confrontano oggi con una nuova consapevolezza.

Di tutto questo parlano i 30 artisti e le oltre 100 opere che si allineano in questa esposizione articolata, pensata per essere compresa da tutti: dai 3 ai 100 anni e oltre.

Nell’atro di ingresso si trova la struttura in ferro riciclato e led di Alice Valenti, a ricordare il complesso rapporto che lega turismo e ambiente. Lì accanto, nella saletta San Corrado, la video installazione di Ivan Terranova che racconta di luoghi un tempo abitati dal lupo siciliano, il cui ultimo esemplare è stato abbattuto centro anni fa. La crisi ambientale che stiamo vivendo è anche una crisi di relazione con altri esseri viventi che pure esistono e si rivelano solo nella notte. Sulla scalinata che conduce ai piani superiori, si trovano le sculture di Jano Sicura che fioriscono i muri ricchi di memoria di questa costruzione.

Nell’ammezzato si trova la sezione dedicata all’acqua, al fuoco e alla pietra. Scatti di incendi (una piaga ben nota sull’ isola) “dipinti” con il cellulare da Salvatore Lanteri durante l’estate 2022. Lì accanto quattro straordinari filmati costruiti da Diego Perez compongono una “poesia” sulle fonti d’acqua rurali nell’isola. Nella stessa sala Salvo Alibrio propone le sue allucinate astrazioni sui muri a secco, gioielli dell’architettura rurale di quest’isola, mentre Gaetano Gambino stupisce con un nucleo di stampe in bianco e nero che raccontano delle ferite inferte al paesaggio siciliano da sconsiderate attività umane.

Nella sala grande al piano nobile la mostra esplode con la migliore pittura contemporanea siciliana qui raccolta in una riflessione corale. Da Palermo arrivano le straordinarie opere di Alessandro Bazan, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, laboratorio Siccardi, Igor Scalisi Palminteri, Ignazio Cusimano Schifano. Da Catania i lavori di Giuliano Cardella e i contributi al femminile di Barbara Cammarata e Alice Valenti. Presenti anche questa volt i due esponenti di punta della scuola di Gela: Giovanni Iudice ed Emanuele Giuffrida. Da Modica arrivano i lavori di Giovanni Blanco, Giuseppe Colombo e Giovanni Viola. E, ancora, i sicilianissimi e ormai iper noti Giuseppe Veneziano, Filippo La Vaccara e Francesco Lauretta con opere giunte rispettivamente da Milano e Firenze. Della produzione della diaspora siciliana fanno parte anche i taglienti paesaggi di Giorgio Distefano e quelli sognanti di Giuseppe Costa. A completare il tutto Angelo Bellobono con la sua opera dove l’artista attraversa il paesaggio siciliano e lo fa tanto con l’acquerello che con il video.

Nella galleria Pirrone, il paesaggio siciliano nella fotografia di Giuseppe Leone con i suoi 25 scatti che dialogano nella galleria che accoglie i bronzi del maestro Giuseppe Pirrone. Al lavoro di Leone hanno attinto in moltissimi: reporter e paesaggisti, persino chi ha flirtato con la pubblicità confezionando un immaginario siciliano poi esportato in ogni parte del mondo. L’omaggio rivoltogli in questa sezione della mostra era doveroso.

Giuseppe Leone, ragusano, classe 1936, ha pubblicato oltre 50 volumi e realizzato mostre ovunque nel mondo. Ha in questo modo scolpito per sempre, a partire dagli anni Cinquanta, i paesaggi e i costumi della Sicilia. Dall’inizio degli anni Settanta, poi, l’incontro con Antonino Uccello lo spinge verso la fotografia antropologica, quella che indaga costumi e le condizioni sociali dell’intera Sicilia. La sua fotografia avvolge di una intensa pietas i soggetti scelti, soprattutto quando rappresentano il mondo che viene soppiantato dall’incedere della modernità. Da sempre per Leone, in questo modernissimo, il paesaggio non è il fondale inerme delle azioni degli uomini, ma è un elemento vivo che con essi interagisce modificandoli ed essendone modificato.

Nel belvedere della biblioteca, mai utilizzato prima, una complessa installazione scultorea di Giovanni Galizia chiude l’esposizione accogliendo i visitatori di fronte ad un panorama mozzafiato.

Tutti gli artisti partecipanti all’esposizione: Salvo Alibrio, Giovanni Blanco, Alessandro Bazan, Angelo Bellobono, Barbara Cammarata, Giuliano Cardella, Giuseppe Colombo, Giuseppe Costa, Andrea Di Marco, Fulvio Di Piazza, Giorgio Distefano, Gaetano Gambino, Giovanni Galizia, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Francesco Lauretta, Giuseppe Leone, Giorgio Di Stefano, Salvatore Lanteri, Igor Scalisi Palminteri, Filippo La Vaccara, Alfonso Leto, Diego Perez, Laboratorio Saccardi, Ignazio Cusimano Schifano, Jano Sicura, Ivan Terranova, Alice Valenti, Giuseppe Veneziano e Giovanni Viola.

tariffe ingresso al Museo Civico 

Sezione medioevale e Galleria “E. Pirrone”
Intero 4 € – Ridotto (gruppi di 6+ persone e over 65) 3 € – Studenti e residenti 3 €

Noto 1693: Il giorno della paura – Realtà aumentata
Intero 8 € – Ridotto (gruppi di 6+ persone e over 65) 5 € – Studenti e residenti 4 €

Biglietto unico
Intero 10 € – Ridotto (gruppi di 6+ persone e over 65) 7 € – Studenti e residenti 5 €
Ingresso gratuito per:
Giornalisti iscritti all’ordine – Guide turistiche e interpreti turistici – Membri dell’ICOM – Persone con disabilità e accompagnatori – Insegnanti in qualità di accompagnatori degli studenti con prenotazione – Personalità dello Stato e della politica in rappresentanza ufficiale

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