Ragusa: nasce la federazione provinciale di Europa Verde

Nasce a Ragusa la federazione provinciale di Europa Verde. Sabato 28 gennaio nella sede della Cgil di Comiso erano presenti il co-portavoce regionale di Europa Verde, Mauro Mangano e Antonella Ingianni (collegata a distanza), si è tenuta l’assemblea degli iscritti a Europa Verde della provincia di Ragusa per dare vita alla federazione provinciale.

La neonata federazione di Europa verde vuole diventare un punto di riferimento per tutti i cittadini preoccupati del futuro del proprio territorio, convinti che la politica deve riuscire a mettere al centro dell’azione amministrativa e del dibattito culturale non solo il tema dei cambiamenti climatici, ma anche la loro connessione con le disuguaglianze sociali e il rispetto dei diritti di tutti i cittadini.

In tal senso il co-portavoce regionale Mauro Mangano ha sottolineato il grande impegno che la federazione intende assumere, l’urgente avvio di un dialogo con tutte le forze progressiste e la partecipazione dei propri candidati alle prossime amministrative nei comuni della provincia. Sono stati eletti portavoce provinciali Rosathea Caruso di Vittoria e Angelo Iemulo di Comiso, la cui mozione politico-programmatica è stata approvata all’unanimità.

Gli attivisti verdi, nel ratificare la mozione “Ragusa Verde. Sviluppo ecosostenibile, lavoro e solidarietà sociale”, hanno sancito un deciso cambio di passo nella politica ecologista che lega, nella nuova società contemporanea, al concetto di ambiente tutti i temi che vanno dal sociale a quello economico, da quello sanitario, al lavoro, dalla comunicazione alla sicurezza.

La visione è chiara così come chiare sono le criticità che attanagliano il territorio della comunità iblea, dall’aeroporto di Comiso che rischia di diventare l’ennesima cattedrale nel deserto al problema relativo alle innumerevoli discariche a cielo aperto che interessa la maggior parte dei comuni, dal dissesto idrogeologico che prepotente si ripropone con
l’aggressività dei cambiamenti climatici, ad una nuova visione dell’agricoltura legata alla cultura ed al turismo

“Credo fermamente, e sono certa di parlare a nome di tanti giovani della provincia – esordisce la neo eletta Rosathea Caruso- che non ci sia più tempo per demandare, affidare ad altri scelte politiche su temi come la sostenibilità ambientale, la ricerca e l’innovazione rivolte ad una economia che possa essere sempre più verde. Tocca anche a noi giovani essere lungimiranti, avere uno sguardo a lungo termine, consapevoli che il
punto di inizio è sicuramente la propria provincia avendo la consapevolezza che bisogna agire di concerto con l’Europa, la quale può fare da guida ad un processo di reale cambiamento.”

Oggi si scrive una nuova storia che riguarda tutta la provincia di Ragusa -dichiara il neo eletto co-portavoce Angelo Iemulo – una storia i cui protagonisti, donne e uomini, giovani e meno giovani, uniti da grandi valori intendono condividere e portare avanti; un programma
che si basa su tematiche di fondamentale importanza quali l’ambiente, la legalità, lo sviluppo ecosostenibile, la partecipazione attiva, la solidarietà sociale, l’equità sociale, l’istruzione e il lavoro. Da questo momento ci si organizza per dare vita alla Federazione di Europa Verde nella provincia iblea, caratterizzata da una forte cultura pacifista, inclusiva,
ecologica e progressista, non populista né tanto meno demagogica.”

Tutti gli attivisti iscritti alla nuova federazione in provincia di Ragusa sono chiamati ad interloquire in modo costruttivo con le istituzioni dei 9 comuni, vigilando sulle criticità ambientali e proponendo eventuali soluzioni. Una linea preferenziale sarà data al dialogo con le associazioni ambientaliste presenti sul territorio al fine di raccordare eventuali
iniziative volte alla sensibilizzazione delle coscienze sul tema dell’ambiente. Un ruolo fondamentale avrà la costituzione di tavoli di concertazione e protocolli d’intesa con sindacati, enti locali, istituzioni scolastiche, associazioni di categoria, movimenti civici e di volontariato, volta a crescere la partecipazione attiva nella vita pubblica di attivisti, ma
anche di simpatizzanti e di personalità con competenze specifiche nel settore.

Sicuramente la sfida è impegnativa, ma la forza e il coraggio per affrontarla si possono attingere prendendo in prestito le parole di Papa Francesco nella sua enciclica “Laudato Sì”: “i giovani esigono da noi un cambiamento. Essi si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle
sofferenze degli esclusi”.

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