Palermo: al via la prima edizione del premio open jazz school

Per la prima volta quest’anno sarà consegnato il premio “Open jazz school” e andrà al chitarrista e compositore Francesco Guaiana. In attesa della prossima edizione del premio Randisi, insieme a diverse altre attività connesse al nome di suo padre, Mimmo Cafiero e l’associazione Open hazz club, è stato dato il via a questo premio. Appuntamento per domenica 15 gennaio al Tatum art di Palermo con ingresso libero.

Nel corso della serata si esibiranno in jam session alcuni allievi della Open jazz school, oltre al premiato, Francesco Guaiana, che presenterà un paio di brani insieme a Francesco Patti, Stefano India e Mimmo Cafiero. La Open jazz school nasce nel 1991 in un contesto storico in cui a Palermo esistono poche realtà didattiche ispirate al jazz.

La scuola, avviata in quegli anni nei locali dell’associazione Malaluna di Ezio Gonzales, inizialmente denominata “Scuola musica insieme”, vanta più di 30 anni di attività continuativa nel territorio e sin dall’inizio è stata diretta da Mimmo Cafiero, musicista che ha collaborato negli anni Ottanta del secolo scorso con grandi e importanti artisti italiani e stranieri. In quel periodo ha all’attivo numerosi concerti e tournèe di alto livello accompagnati nei propri progetti e accompagnando nei loro progetti artisti di spessore quali Paolo Fresu, Enrico Rava, Maurizio Caldura, Marco Tamburini, Massimo Urbani che a tutt’oggi rappresentano o hanno rappresentato nel mondo il jazz italiano.

Il tempo dei conservatori e delle cattedre di jazz, è ancora lotano e i numerosi giovani palermitani curiosi e attratti dalla musica, già in quegli anni, trovano nell’Open jazz school quel luogo di riferimento che da tempo cercavano senza alcun esito. Siamo all’inizio degli anni Novanta e le scuole di musica si popolano di amici, appassionati, nostalgici e musicofili che trovano all’interno di esse un proprio spazio tra lezioni di teoria, pratica, laboratori di musica d’insieme, formazione di piccoli gruppi, combo, dui , trii e addirittura grandi orchestre. La classe docente è ricca, formata tutta da musicisti professionisti che con grande entusiasmo si trasformano in didatti capaci di guidare e soddisfare la voglia d musica di cui la città ha sete.

L’interesse cresce anche perché cresce la notorietà dei docenti. Cafiero, infatti, affida alcuni corsi ad amici musicisti non residenti come nel caso di Dario Deidda, a cui già dal primo anno viene affidato il corso di armonia e tecnica dell’improvvisazione. Negli anni a seguire, Stefano Battaglia, Pietro Condorelli, Kurt Rosenwinkel,Umberto Fiorentino e Paul Jeffrey, per citarne alcuni, iniziano a collaborare assiduamente all’interno della scuola. La presenza dei docenti esterni è una vera rivoluzione per quei tempi, si poteva studiare con grandi nomi del jazz standosene tranquillamente nella propria città, frequentando una piccola scuola dove si respirava l’aria giusta per arrivare alla musica e soprattutto al jazz.

La strategia educativa dell’Open jazz school ha sempre messo in contatto diretto i giovani artisti siciliani con musicisti stratosferici decretando uno straordinario successo in quanto nella politica dell’open Jazz c’è sempre stato il concetto di confronto diretto con le altre realtà musicali.

A testimoniarlo, tutte le rassegne organizzate che hanno sempre previsto concerti, laboratori, jam session e scambi tra allievi provenienti da varie parti d’Europa, partendo dal San Vito jazz festival (edizioni del 1992, 1993, 1994 e 1995) e arrivando al Castellammare jazz meeting & festival di questi ultimi anni.

Tra i musicisti invitati a dirigere i laboratori per citarne alcuni vogliamo ricordare: Hal Crook, Mick Godrick, Mark Murphy, Norma Winstone e Sheila Jordan. Molti allievi, una volta usciti dalle scuole, grazie ad un input così straordinario ricevuto durante gli anni di studio, hanno percepito in modo forte il desiderio di confrontarsi nuovamente con altre realtà istituzionali e si sono perfezionati chi a Groningen in Olanda, chi alla Berklee di Boston e chi alla Manhattan School di New York, come nel caso del giovane Nicola Caminiti che oggi, alla sola età di 27 anni, è già diplomato ed è considerato in questo momento una tra i migliori ed innovativi sassofonisti della nuova generazione e del nuovo fermento che popola i “Jazz Club” più innovativi della Grande Mela.

Il premio “Open Jazz School” – racconta Mimmo Cafiero – vuole omaggiare in parte questi artisti che l’Associazione ha avuto il privilegio di avere come allievi durante i nostri corsi, che partendo dalla piccola e fatiscente scuola di viale Resurrezione negli anni novanta a Palermo hanno creduto in quella realtà musicale, nella didattica semplice e diretta in cui si sono ritrovati ad imparare, senza filtri, il mestiere di musicista. Ma si rivolge anche a tutti i musicisti che in questi oltre 30 anni di attività sono stati vicini collaborando e appoggiando tutte le iniziative da noi portate avanti soprattutto con passione, cercando di tenere a distanza qualsiasi interesse puramente economico.

Fondamentale infatti aver sempre tentato di infondere il senso dell’appartenenza ad un mondo, ad una forma, ad un linguaggio, il senso dell’amore verso una disciplina che prima di tutto richiede il giusto atteggiamento e rispetto, una vera scuola di pensiero, come dovrebbero essere le scuole, dove si cerca insieme di capire, non si finisce ma di imparare, e soprattutto non si creano illusioni ma ci si nutre di sogni”.

Chitarrista e compositore, Francesco Guaiana si forma musicalmente a Palermo, dove studia chitarra jazz presso l’Open Jazz School e chitarra classica con il M° Maurizio Norrito.  Si trasferisce nel 1999 al Berklee College of Music di Boston (grazie a tre borse di studio) per approfondire lo studio della chitarra e del linguaggio jazzistico con Jon Damian, Mick Goodrick, Hal Crook. Completato il percorso accademico ha fatto parte dello staff del Berklee collaborando come docente assistente con Bob Stoloff, Kevin Mahogany e Bill Pierce.

Dopo l’intensa esperienza negli Stati Uniti, vissuta tra Boston e New York, rientra in Italia dove consegue anche un diploma accademico di II livello in Composizione Jazz presso il Conservatorio Martucci di Salerno e da diversi anni svolge a tempo pieno attività didattica e concertistica.

Ha effettuato concerti e masterclass in Italia, Austria, Olanda, Germania, Svizzera, Rep. Ceca, Francia, Spagna, Stati Uniti, Slovacchia, Ungheria, Polonia, Portogallo e collaborato con artisti del calibro di Gary Burton, Bob Moses, Karl Berger, Ferenc Nemeth, Dayna Stephens. Ha inciso diversi lavori discografici e scritto musica per teatro e cortometraggi. Ha svolto attività didattica presso i Conservatori di musica di Messina, Sassari, Campobasso, Trapani ed è attualmente docente di chitarra Jazz presso il Conservatorio di Musica A. Scarlatti di Palermo.

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