Catania: origami per i piccoli pazienti dell’oncoematologia pediatrica

Giochi di luce da un originale albero fluttuante e tanti origami di carta tutti da colorare a disposizione dei piccoli pazienti dell’oncoematologia pediatrica dell’azienda ospedaliero universitaria Rodolico-San Marco di Catania. Nel padiglione 4 è stato consegnato nelle mani del direttore medico di presidio, Paolo Adorno e della direttrice Giovanna Russo, il “giardino volante, un mondo magico per stupire e far giocare i piccoli pazienti ricoverati nel reparto, addolcendo la loro permanenza in ospedale.

Il progetto è costituito in parte da una speciale opera artistica composta da sagome di animali in plexiglas trasparente appese al soffitto lungo fili di lenza, ideata e realizzata dagli artisti Carla Volpati e Renzo Nucara; in altra parte è composto da origami di carta realizzati dall’artista giapponese Shuhei Matsuyama che potranno essere utilizzati e colorati da bimbi diligenti.

L’iniziativa, nata dalla fantasia della Nake residenza artistica della curatrice d’arte Nilla Zaira D’urso e Around laboratorio pubblicitario del grafico Giovanni Trischitta, è stata sostenuta interamente dalla raccolta fondi avviata dai promotori tre anni fa.

“Ringraziamom artisti e organizzatori per averci donato il “giardino volante”, realizzato nonostante la pandemia abbia provato a bloccare il progetto – ha detto la professoressa Russo – l’arte è importante non soltanto perché valorizza i luoghi in cui è introdotta, ma in questo caso può essere strumento curativo per chi soffre”.

“Crediamo che l’arte sia il regno dell’immaginario, che non può solo appartenere a chi, più o meno in buona salute, si reca in un luogo espositivo o in un polo museale – sostengono i promotori D’Urso e Trischitta – si considera il reparto di ematologia oncologica pediatrica del Policlinico come un luogo dove la sacralità prende continuamente forma nel curare, intervenire e rendere il più possibile morbida la difficoltà di un respiro, la precarietà di un sogno negli occhi di un bambino e della sua famiglia. In Giappone, le prime forme di origami dette go-hei, erano costituite da semplici strisce di carta piegate in forme geometriche e unite ad un filo o ad una bacchetta di legno, utilizzate per delimitare gli spazi sacri”.

Al termine della breve cerimonia gli organizzatori hanno anche consegnato i direttori Russo e Adorno un simbolico assegno di 1.200 euro, cifra devoluta all’azienda ospedaliero universitaria, raccolta grazie a generosi donatori in provincia di Catania.

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