Palermo: domani ultimo giorno per visitare la personale di Nicola Console

Domani, sabato 26 novembre, sarà l’ultima occasione per visitare la personale di Nicola Console “Repertorio X”, inaugurata lo scorso 22 ottobre a Palermo, in contemporanei negli spazi espositivi di Galleria Nuvole e al museo delle marionette, Antonio Pasqualino. Domani, occasionalmente, sarà disponibile gratuitamente il catalogo della mostra fino ad esaurimento scorte. L’ingresso è gratuito.

In esposizione disegni, sculture, installazioni, tre film di animazione in stop motion e le inedite opere radiografiche realizzate negli ultimi due anni. Evento in collaborazione con il Museo Sociale Danisinni.

 Repertorio X tratta il sentimento della perdita e del distacco, l’idea di catastrofe ovvero l’inevitabile cui l’umanità si approssima attraverso riflessioni sulla scultura. Così l’artista Nicola Console, palermitano che vive e lavora a Milano da oltre 30 anni, ha presentato la sua inedita mostra a Palermo in contemporanea nei due spazi espositivi della Galleria Nuvole e il Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. In mostra tre film di animazione in stop motion (Alavagna; Repertorio X; Registro) e un corpus di 30 opere realizzate con più mezzi espressivi: disegni, sculture, installazioni e stampe realizzate col ricorso della tecnica radiografica declinata come azione artistica, che costituisce la parte più vasta dell’esposizione allestita alla Galleria Nuvole (vicolo Ragusi 35 – angolo via del Celso, 14, Palermo). I film di animazione sono stati proiettati anche all’interno di un piccolo cinema allestito per l’occasione al Museo delle marionette Antonio Pasqualino (p.zza Antonio Pasqualino, 5, Palermo) che con questo evento ha inaugurato l’accordo di collaborazione siglato a giugno scorso con il Museo Sociale Danisinni, per la promozione di attività artistiche e culturali dentro e fuori i due musei.

«Nicola Console – spiega la curatrice Anna Lisa Ghirardi – si esprime attraverso plurimi linguaggi, muovendosi dalla dimensione bidimensionale, propria del disegno e della pittura, a quella tridimensionale della scultura e della quarta dimensione della scenografia. Il suo è un processo di dialogo con l’opera d’arte, elemento calato nell’oggi, non come mero oggetto estetico da contemplare, ma come realtà con la quale interagire. Attraverso la sua opera afferma l’azione sociale e politica dell’arte, riconoscendo all’opera la potenzialità di generare riflessione e al pubblico una funzione attiva”.

Nel ciclo di opere, realizzate tra il 2021 e il 2022, l’artista si confronta con il tema del ritrovamento e del disseppellimento compiendo una riflessione sperimentale sulla scultura. L’idea si sviluppa dallo studio delle sculture di Degas che qualcuno ha radiografato prima che i modellati fossero tradotti in bronzi, radiografie che mettono in luce una processualità straordinaria per la quale le armature di sostegno appaiono come perfetti disegni tridimensionali, forme già compiute, espressive, scheletri armonicamente integrati con agli altri ferri di puntello. A questi ‘pensieri sulla scultura’ si intrecciano le forme della memoria iconografica, Console in un’alchemica coniunctio oppositorum fa dialogare le opere con l’elemento della ‘vanitas’, del ‘memento mori’, evocando le figure delle mummie delle Catacombe dei Cappuccini, i naufraghi delle emigrazioni clandestine, l’esercito di terracotta, le vittime di mafia sepolte nei piloni dei viadotti, i calchi di Pompei. Tutte quante sembianze della sparizione, tutte quante riduzioni della realtà in simulacri. «I suoi calchi sono involucri di recessi misteriosi, sono emblema della condizione umana. Non sono calchi che parlano solo di morte, ma forme che raccontano anche la genesi, la vita stessa» racconta la curatrice.

Alla Galleria Nuvole Arte sono esposte trenta tra sculture, disegni radiografie all’interno di light box, due stampe fotografiche a contatto (ricavate dagli scheletri di ferro appositamente creati all’interno della scultura poi posti a contatto con la carta fotografica ed esposti alla luce-tecnica di Man Ray). “Le sculture in cemento armato – spiega Console – possiedono una struttura che è già viva, compiuta anzitempo rispetto alla colata cementizia. I loro appoggi sono parte integrante della forma, ne rappresentano il prolungamento, il basamento minimo, l’elemento aereo che distacca le figure dal piano orizzontale mantenendole in sospensione. Proprio quest’ultima è parte integrante della sintesi plastica, ciò che reca ombre proiettate, che lascia immaginare quei corpi in un proprio elemento, immersi in una qualche profondità. Quelli che nelle radiografie di Degas erano sostegni necessari alla preparazione dei bronzi (sostegni delle scuole tradizionali di scultura, destinati a essere sottratti alla forma) qui sono parti di un linguaggio, configurazioni, veri e propri elementi di una simbiosi formale”.

L’indagine sulla scultura sperimenta la materia attraverso l’uso della radiografia che con la sua trasparenza non permette illusione. Verità pura che in Repertorio X mostra la natura dell’artista, della sua azione artistica che non è mera riproduzione ma un’umanità che si racconta attraverso frammenti, residui, memorie e che attinge dall’archeologia iconografica della propria esistenza. Console apre la struttura del corpo plastico, attraversa gli strati della materia, la mette a nudo, si mette a nudo, mostrando tutti gli aspetti del processo creativo: dalla progettazione sino alla tecnica di esecuzione, permettendo allo spettatore di leggere ciò che non appare evidente.

L’allestimento – scrive nella sua nota critica Anna Lisa Ghirardi – ricrea lo scenario di un ritrovamento, di un disseppellimento, in cui giacciono resti, frammenti di una catastrofe, il tavolo su cui i residui sono disposti in modo ordinato, uno accanto all’altro, per paratassi, allude ad uno studio archeologico, punto di partenza per un’analisi atta a ricostruire la dinamica, le sequenze e gli incipit..

In un piccolo cinema familiare allestito con schermo e panche all’interno del Museo delle Marionette Antonio Pasqualino lo spettatore ha potuto assistere alla proiezione di tre brevi film di animazione in stop motion realizzati da Nicola Console con la collaborazione dell’artista lombardo Domiziano Maselli: Alavagna; Repertorio X; Registro, in cui avviene una sintesi grafica e pittorica di tutto il lavoro esposto alla Galleria Nuvole. In queste opere filmiche le strutture scultoree si animano insieme ai disegni nero su bianco – cioè la versione grafica delle sculture -, alle foto di sculture e di scheletri di ferro, agli schizzi presenti nei quaderni dove il progetto ha preso forma e l’azione artistica si è compiuta. “Con le radiografie – spiega Console – trovo non solo una differente relazione con le pellicole ma soprattutto dello spazio d’immaginazione che reca la sensazione di scandagliare nei recessi oscuri di quanto abbia realizzato.”

Nicola Console, classe 1969, nel 1993 si trasferisce a Milano dove vive tuttora. Il suo lavoro, incentrato sul disegno e sulle sue variabili, consegue dalla dimensione plastica e si sviluppa, in prevalenza, con metodi di ricerca propri del cinema d’animazione. I linguaggi della scenografia teatrale e del cinema confluiscono nella produzione di pitture, sculture, film animati, testi e viceversa. Tra le principali e più recenti mostre ricordiamo “Retrovisioni”, Montrasio Artecontemporanea, Milano; “Misteri”, Museo Sociale Danisinni, Palermo 2018; “Convergenze: Dieci Cadute”, ZAC Zisa Zona Arti Contemporanee Palermo 2013; “Drawings in action” Museo Pecci Prato 2007. Tra i film di animazione: “Triunfi. I Sacchi di Palermo” 2021, realizzato con Rossella Puccio per il Comune di Palermo; “Pelicule Lazar” 2018; “Misteri” 2018; La madre” 2018; “La furia del Bauhaus” con Roberto Di Martino; “Dieci Cadute” 2012, sul testo di Martino Lo Cascio; “La Città ideale” di Luigi Lo Cascio, macchine e disegni di Nicola Console; “Bromio” 2008, film d’animazione; “Il pacco” cortometraggio di Desideria Rayner, scene di Nicola Console e Alice Mangano; “Caligine” 2007, film d’animazione; “I Cento Passi” 2000, film di Marco Tullio Giordana, assistente scenografo.

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