Favignana (Tp): la fine dello storico FestivalFlorio

Oltre al danno la beffa. Proprio adesso che si parlava di riapertura di festival un po’ ovunque, non esiste ad oggi una delibera, una lettera intestata, un foglio, da parte del comune di Favignana sul festivalflorio. Sarebbero stati questi i motivi che hanno portato Giuseppe Scorzelli, direttore artistico del festivalFlorio in programma a Favignana dal 13 al 20, di annunciare la fine della manifestazione.

Nel novembre del 2020 e lo scorso gennaio “protocollammo il progetto con costi, ospiti, date, scadenze, previsioni di visibilità: tre pagine in estrema chiarezza, che temo nessuno abbia mai letto. Da allora tante ore al telefono, tante chat, tanti messaggi con il comune: correggere, migliorare, invitare ulteriori artisti, poi improvvisamente ridurre, tagliare, cancellare per non disturbare gli altri festival, poi di nuovo reinserire, rilanciare, come fossimo sull’ottovolante.

Abbiamo bruciato così mesi e mesi di lavoro di staff – continua Giuseppe Scorzelli, direttore artistico del Festivalflorio – di contatti, di approcci con artisti quasi inarrivabili per le finanze a disposizione, mettendo in gioco la mia credibilità di 20 anni di direttore artistico in Italia. Tutto questo lavoro sulla promessa di qualcosa di scritto che presto sarebbe arrivato. Alla notizia della presenza sull’isola di Oliver Stone, gli sponsor sono accorsi. Unico assente, il comune, che mi veniva rappresentato come paralizzato, senza bilancio, con la finanza a controllare ogni singolo foglio dopo gli ultimi fatti di cronaca.

Da par suo, la Regione, dimostrando che in Italia cambiano i partiti ma i risultati non cambiano, pensava bene di “stralciare” il bando rete festival 2020: tempo perso. Intanto, le prenotazioni aeree fatte dalla nostra agenzia scadevano, le possibilità di ottenere prestiti senza una delibera sfumavano. Come l’ultima sigaretta di Zeno Cosini, negli anni ho tanto amato Festivalflorio da farne una malattia non curabile: nonostante dichiarassi che il successivo sarebbe stato l’ultimo anno, ogni volta ci ricascavo”.

Il festival Florio è saltato e il sindaco delle Egadi, Francesco FOrgione, sottolinea come sia stato informato egli stesso da un post su Facebook del direttore artistico dello stesso festival, Giuseppe Scorzelli. “Ho chiesto oggi, tramite pec, al direttore artistico del festival Florio – dice il primo cittadino – di riformulare la proposta e il piano dei costi della manifestazione, sulla base del programma reso pubblico, diverso dalla proposta iniziale di gennaio presentata al comune di Favignana. La richiesta era finalizzata alla predisposizione della delibera di giunta con la quale sostenere finanziariamente il festival per la parte di competenza del comune. Come risposta abbiamo ricevuto un post su facebook che annuncia la cancellazione della manifestazione. Abbiamo atteso l’approvazione del bilancio (prorogato al 30 maggio), almeno da parte della Giunta, visto che non amministriamo fondi privati, ma fondi pubblici dei cittadini”.

Dal canto suo, GIuseppe Scorzelli prosegue la sua dura lettera: “Fare Festivalflorio è solo un grande folle atto d’amore – si legge nel comunicato – non volevamo fare come altri che mordono la mela e poi fuggono, lasciando macerie e conti non pagati. Ma volevamo fare un festival duraturo, stabile, culturale, che destagionalizzasse e, a tal pro, ho sempre voluto che non ci fosse mai alcun tornaconto economico personale. Soprattutto un festival internazionale, premiato da 7 anni consecutivamente dalla comunità europea, un festival che aiutasse a portare il nome di Favignana al di fuori dei confini nazionali perché c’è una platea sconfinata all’estero di turisti completamente all’oscuro delle Egadi e che scelgono invece di Rimini, il Lago di Garda, la Toscana. Un atto d’amore che con oggi giunge alla conclusione: vivo e lavoro in Germania, per anni ho utilizzato parte delle mie ferie e dei miei denari per realizzare il Festivalflorio, ma l’Italia ti sfianca, sopporta e incentiva la mediocrità, ma disprezza il talento ed ora è giunto il momento dell’ultima sigaretta.” Conclude così il suo sfogo Giuseppe Scorzelli, nel ringraziare tutti quanti negli anni “ci hanno supportato, a partire dai tanti fan del festival”.

Una situazione, questa, che sicuramente lascia dell’amaro in bocca. A prescindere da chi abbia ragione o perché non si faccia più la manifestazione, di sicuro a perderci sarà tutta l’isola.

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