Catania: arrestato latitante

Il latitante catanese Pietro Gangemi, 35 anni, è stato arrestato dagli agenti della polizia di Stato a Catania. Dovrà scontare una pena detentiva per reati contro il patrimonio.

Le ricerche, fino a quel momento, si erano presentate difficoltose perché Gangemi, ufficialmente, risiede in un altro luogo e perché l’immobile in cui è stato trovato era stato occupato abusivamente senza alcun contratto d’affitto registrato o a lui riferibile.

I poliziotti hanno prima cinturato l’area e dopo la cattura è stata effettuata una perquisizione e ricognizione dei luoghi, estesa in un terreno pubblico occupato illegalmente dall’uomo. Inoltre, è stato accertato che Gangemi aveva esercitato l’attività illegale di gestione e raccolta di rifiuti speciali pericolosi, quali elettrodomestici in disuso e materiale ferroso non bonificato, il tutto era riversato nel terreno, con il derivante danno ambientale. Tutto il materiale in argomento è stato sequestrato penalmente.

Le indagini hanno anche permesso di rinvenire reti e attrezzature per la cattura di volatili appartenenti a specie protette. Questi strumenti erano predisposti sul terreno ed erano stati già catturati numerosi cardellini e altri animali protetti. È stato accertato che le gabbie in cui erano stipati gli animali catturati erano colme di feci e taluni esemplari mostravano imbracature da zimbello per la cattura. Le attrezzature e le gabbie, custodite in un manufatto in cemento costruito abusivamente sono state sequestrate mentre i volatili sono stati rimessi in libertà.

Infine, nel corso della perquisizione, sono stati trovati 35 proiettili nascosti in un sacchetto di plastica, 11 centraline di autovetture e 2 ricetrasmittenti. Gangemi è stato condotto nel carcere di Giarre e dovrà rispondere dei reati di detenzione illegale di munizioni, ricettazione, furto aggravato, detenzione illegale di rifiuti speciali pericolosi, abuso edilizio e cattura e detenzione illegale di animali appartenenti a specie protetta, detenuti tra l’altro in condizioni incompatibili con la loro natura, tali da creargli gravi sofferenze.

Nello stesso giorno, nel rione San Giorgio, gli agenti del commissariato di Librino hanno indagato un pregiudicato per gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi, nonché di abuso edilizio ed invasione di terreni pubblici.

L’uomo, in modo del tutto abusivo e con grave danno ambientale, ha costruito abusivamente una villa di lusso, costruita su un’area di circa 1.000 metri quadri in cui era stata allestita una discarica abusiva di rifiuti, anche tossici e non bonificati, derivanti dalla costruzione della struttura, per un totale di circa 4 tonnellate.

I rifiuti erano stati riversati sul terreno adibito a verde pubblico con grave danno all’ambiente perché il denunciato aveva costruito detto immobile di lusso dove abita con la sua famiglia, occupando in parte un terreno di proprietà del comune di Catania. I rifiuti speciali, pericolosi e non, sono stati posti sotto sequestro penale in attesa che venga smaltito in modo da preservare l’ambiente.

Il terzo intervento della giornata ha avuto luogo nel rione Pigno dove gli agenti sempre del commissariato di Librino hanno eseguito controlli mirati a contrastare l’illegalità diffusa. Molte presone sono state denunciate per furto aggravato di energia elettrica, accertando anche la presenza di numerosi soggetti che vivono all’interno di abitazioni senza avere un regolare contratto di locazione e/o comodato d’uso registrato all’ufficio delle entrate. In un caso è stato accertato un contatore Enel manomesso intestato ad una donna morta 10 anni da.

Un abitante di uno degli immobili, dove era in atto il furto di energia elettrica, ha dichiarato di pagare un affitto mensile in nero pari a 330 euro da circa 6 anni. Nel canone sarebbe stata inclusa anche l’utenza della fornitura elettrica. L’uomo si è dichiarato ignaro del comportamento illegale del locatore. In un altro caso un pluripregiudicato, infastidito dal controllo in atto e dalla relativa denuncia di furto, ha inveito e minacciato gli agenti impegnati nei controlli. L’individuo è stato indagato in stato di libertà per violenza, oltraggio, resistenza e minaccia a pubblico ufficiale.

In un altro controllo i residenti di un intero stabile sono stati denunciati per furto di energia elettrica ad eccezione di uno solo che è risultato regolare.

Alla luce dei molteplici furti di energia accertati, l’Enel ha provveduto a disattivare gli allacci abusivi, lasciando i malfattori senza luce, ad eccezione di un caso perché all’interno del nucleo familiare vi era un soggetto che versava in gravi condizioni di salute.

 

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