Messina: truffa e frode ai danni della regione, sequestrati 3 traghetti Caronte&Tourist

Tre traghetti sono stati sequestrati a Messina dalla guardia di finanza impegnata nell’operazione “in alto mare” per truffa e frode in pubbliche forniture ai danni della regione siciliana. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati anche 3,5 milioni di euro alla Caronte & Tourist isole minori spa.

La linea Trapani-Isole Egadi affidata dalla Regione alla Caronte & Tourist è una delle più frequentate in estate. Ma i traghetti utilizzati avrebbero pesanti carenze per il trasporto delle persone “a mobilità ridotta”, disabili, anziani e mamme incinte.

Le indagini della finanza di Palermo, coordinate dalla procura di Messina, hanno portato al sequestro delle tre navi che si sono alternate sulla rotta. Si tratta dei traghetti Pace, Caronte e Ulisse.

Sulle navi rampe di accesso, bagni e porte non a norma. Inoltre, agli atti dell’inchiesta c’è anche la pesante denuncia del comandante della capitaneria di porto di Messina, Nazzareno Laganà secondo cui “il problema della idoneità delle navi al trasporto delle persone a mobilità ridotta riguarda tutte le navi similari alla Pace che effettuano trasporto nello stretto di Messina.

Ho effettuato, in tal senso, numerosi controlli e a tutte le navi è stato inibito il trasporto delle persone a mobilità ridotta a bordo”. Al momento l’inchiesta riguarda solo le tre navi poste sotto sequestro. Le ipotesi sono di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture ai danni della regione siciliana.

Il provvedimento del giudice per le indagini preliminari, Salvatore Mastroeni, notificato dagli agenti della guardia di finanza di Palermo e Messina, è stato disposto nei confronti della società di trasporti e di Sergio La Cava, amministratore della navigazione generale italiana spa incorporata nel 2017 dalla Caronte. Il sequestro riguarda anche somme di denaro, quote societarie, beni mobili e immobili fino alla concorrenza di 3,5 milioni di euro.

Secondo l’accusa ammonta a 3,5 milioni di euro la cifra percepita indebitamente per un servizio irregolare tra il 2016 e il 2019. Fra gli indagati anche Vincenzo franza, presidente di Caronte, già consigliere delegato di Ngi; Edoardo Bonanno, amministratore delegato della Caronte e Luigi Genchi, consigliere e amministratore delegato della Ngi spa.

La Ngi, navigazione generale italiana, si era aggiudicata il lotto “Trapani-Isole egadi” nel 2016 a seguito di una gara indetta dall’assessorato regionale alle Infrastrutture. Il contratto aveva durata quinquennale ed un valore di 15,9 milioni di euro, assegnato con un ribasso a 5,3 milioni.

La regione chiedeva un traghetto ben preciso per la tratta in modo da consentire a tutti i passeggeri una traversata sicura, anche in caso di mare agitato o di pericolo. E invece le indagini hanno messo in risalto gravi carenze tecniche e strutturali in ragione delle quali non è assolutamente possibile trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta.

L’anno scorso era arrivata una commissione ministeriale per verificare lo stato dei traghetti. I mezzi ora sequestrati dalla magistratura sono stati affidati ad un amministratore giudiziario. La Caronte, in una nota, precisa che i collegamenti proseguiranno in modo regolare.

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