Catania: fratelli soci di un’azienda agricola arrestati per sfruttamento del lavoro

Sfruttamento del lavoro e violenza privata in danno dei propri dipendenti. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere i due fratelli catanesi di 40 e 49 anni arrestati a Catania dai carabinieri del comando tutela lavoro, NIL, nucleo ispettorato del lavoro di Catania.

Il gip ha disposto per i due germani gli arresti domiciliari. Le indagini, durate alcuni mesi e supportate anche da attività tecniche, hanno permesso di documentare che i due impiegavano 8 dipendenti privi di ulteriori mezzi di sostentamento, in condizioni di sfruttamento, corrispondendo loro retribuzioni palesemente difformi dai contratti collettivi nazionali e territoriali e sproporzionata alla quantità e qualità di lavoro prestato per 25 euro al giorno, ossia 2,50 euro all’ora.

I dipendenti dell’azienda agricola erano costretti a svolgere turni di lavoro estenuanti, senza fruire di ferie, riposi settimanali ed indennità accessorie. Il lavoro svolto dai dipendenti violava anche la normativa in materia di sicurezza ed igiene sui luoghi di lavoro.

L’indagine era nata dalla denuncia di due romeni che, oltre ad essere sfruttati, erano costretti a vigilare sull’azienda, dimorando presso un rudimentale fabbricato in precarie condizioni igienico sanitarie, venendo poi allontanati, con violenza e minaccia, per futili motivi. Sulle loro dichiarazioni si sono inseriti gli accertamenti dei militari dell’Arma che hanno permesso di acclarare una sistematicità del modus operandi dei fratelli iniziato nel 2015 e portato avanti fino ad ora.

Ai due fratelli è stata applicata la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio dell’attività di impresa per un anno.