Barcellona Pozzo di Gotto (Me): volevano rubare l’eredità di una anziana, sequestro milionario

Erano in tre. Avevano approfittato dello stato di ridotta capacità di un’anziana, sottraendole del denaro e inducendola ad indicarli quali eredi universali del suo patrimonio attraverso la sottoscrizione di un falso testamento olografo.

Lo hanno scoperto gli agenti della guardia di finanza a Barcellona Pozzo di Gotto, nel messinese, che hanno sequestrato un patrimonio da 3,5 milioni di euro. Il provvedimento è stato emesso dal gip del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto. Sotto sigilli immobili, disponibilità finanziarie su conti correnti, titoli ed obbligazioni.

I tre soggetti che avevano circuito l’anziana appartengono tutti allo stesso nucleo familiare. I tre avevano proprio soggiogato l’anziana che versava in evidente stato di timore e terrore, prendendone completamente il controllo delle disponibilità economiche.

L’esame delle movimentazioni bancarie sui conti correnti dell’anziana ha evidenziato che dal momento in cui gli indagati erano comparsi improvvisamente nella vita dell’anziana, i prelievi dai conti della stessa erano aumentati di almeno dieci volte.

L’autorità giudiziaria, proprio per questo, aveva nominato un’amministratrice di sostegno ed era stato eseguito il primo decreto di sequestro preventivo di rapporti bancari e finanziari intestati alla stessa con il quale sono stati vincolati conti correnti, titoli ed obbligazioni per quasi due milioni di euro.

Le condotte degli indagati sono però continuate con l’obiettivo di impossessarsi dell’intero patrimonio della vittima. Alla morte della donna avevano presentato un testamento olografo falso che li vedeva nominati eredi universali.

Il sostituto procuratore Sarah Caiazzo che ha diretto le indagini svolte dai finanzieri, ha richiesto e ottenuto un ulteriore decreto di sequestro preventivo di 21 immobili e 10 ettari di terreni di proprietà dell’anziana defunta, per un valore di oltre 1,5 milioni di euro.

I tre indagati: R.C. 73 anni; C.R., 54 anni e R.A., 21 anni, dovranno ora rispondere dei reati di circonvenzione di incapace, falsità in testamento olografo, falso in scrittura privata e falsa attestazione o dichiarazione a un pubblico ufficiale.

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