Ragusa: “questo non è amore” contro la violenza di genere

Continuano gli appuntamenti della campagna di sensibilizzazione della Polizia di Stato dal titolo “Questo non è amore” contro ogni violenza di genere.

Simbolo di questa campagna itinerante è il camper con il quale poliziotti dell’Ufficio Prevenzione Generale, della Squadra Mobile, della Divisione Anticrimine e dell’Ufficio Sanitario della Questura di Ragusa raggiungono tantissimi utenti per un’azione di sensibilizzazione, informazione e prevenzione dei reati che hanno come sfondo la violenza sulle donne.

Diversi sono stati gli appuntamenti già svolti in cui il camper ha raggiunto le piazze, i mercati rionali e le scuole di Ragusa per affrontare il tema ed offrire ai cittadini l’informazione sulle possibilità presenti per uscire da una spirale di violenza.

Ieri l’appuntamento è stato presso il cortile dell’Istituto Aeronautico “Besta” di Ragusa, dove gli studenti, riuniti in assemblea hanno accolto positivamente l’iniziativa ascoltando con attenzione l’intervento dei poliziotti.

Il dirigente dell’ufficio volanti ha rappresentato tutti gli strumenti che la legge oggi mette a disposizione per affrontare da subito relazioni malate che sfociano nella violenza e che spesso riguardano rapporti sentimentali finiti, in cui non viene accettata la decisione di interrompere la convivenza.

Il personale della squadra mobile ha evidenziato le principali modalità e tecniche investigative finalizzate all’acquisizione di tutti gli elementi probatori a carico del responsabile nell’ottica di offrire una pronta difesa alle vittime.

Il dirigente dell’ufficio sanitario ha parlato invece degli aspetti medici e psicologici legati al fenomeno e della necessità di intraprendere da subito i percorsi per uscire da un clima fatto di prevaricazione e violenza che non può essere interpretato con amore.

I poliziotti dell’ufficio anticrimine e minori hanno sottolineato l’importanza dello strumento di prevenzione dell’ammonimento del Questore che, in determinate occasioni può essere sufficiente a mettere fine ai soprusi, oltre al delicato effetto che subiscono i minori, alla vista di maltrattamenti in famiglia.

L’incontro, del tutto informale, è continuato con le domande anche riservate dei giovani che hanno mostrato grande interesse e che sicuramente si faranno portavoce di quanto appreso.

“Gli appuntamenti proseguiranno nei prossimi giorni nella convinzione che la prevenzione parte da una corretta informazione ed un processo educativo del rispetto degli altri che non può non partire dai banchi di scuola”.

 

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