Parco dei Nebrodi: revocato incarico ad Antoci, il no dei sindaci

I sindaci dei comuni del parco dei Nebrodi dopo la revoca dell’incarico alla presidenza del parco di Giuseppe Antoci, su disposizione della Regione, scrivono al presidente dell’isola, Nello Musumeci.

Il mandato di Antoci sarebbe scaduto nel mese di ottobre, ma il parco dei Nebrodi da oggi è stato commissariato. Un provvedimento da parte della Regione che desta una seria preoccupazione per i sindaci dei comnuni dei Nebrodi.

I sindaci del territorio del Parco (ringraziati da Antoci nella sua lettera di addio alla reggenza dell’Ente) hanno deciso di scrivere al presidente Musumeci.

“Dopo anni di commissariamenti – scrivono – abbiamo finalmente visto ripartire l’Ente che è diventato volano di sviluppo e attrattiva turistica. I risultati ottenuti in questi anni hanno consegnato alla comunità nazionale e internazionale un esempio concreto di come si possa fare buona amministrazione e nel contempo rappresentare per cittadini e amministratori un punto di riferimento.

Incrementi turistici mai verificatesi come negli ultimi anni, aziende che attraverso marchi di tutela hanno avuto nuove occasioni per crescere e svilupparsi e non ultimo il riconoscimento del Premio Continentale per l’Ambiente assegnato all’unanimità da ben 400 stati membri e mai ricevuto da un italiano e da un’area protetta italiana.

Citare le battaglie sulla legalità che noi tutti, insieme al Presidente Antoci, abbiamo portato avanti in questi anni sarebbe semplice e tale azione sinergica tra gli Enti locali e il Parco dei Nebrodi costituisce un valore aggiunto e un modus operandi che non ha precedenti nella storia del paese.

L’intercettazione dei fondi europei volti a finanziare la malavita organizzata costituisce un’azione seria ed efficace che ha destabilizzato e sgominato la mafia. Il protocollo di legalità, ormai legge dello Stato, porta il nome del Presidente Antoci e lo ha esposto a tal punto da diventare vittima di un agguato mafioso a riprova del duro colpo che è stato inflitto alle organizzazioni criminali che ruotavano intorno al Parco dei Nebrodi e non solo.

Ciò ha comportato anche per noi un modello di riferimento guardando con la lente di ingrandimento la semplificazione amministrativa ove in essa si possono annidare punti deboli e in cui la mafia spesso si insinua per trovare risorse “apparentemente lecite” per finanziare se stessa.

Il dott. Antoci è il pioniere di questa nostra azione condivisa – proseguono i sindaci – e costituisce per tutti noi un modello di riferimento ed un orgoglio per tutta la Sicilia e per questo lo vogliamo ringraziare e salutare con affetto e gratitudine.

Speravamo che di tutto ciò Lei ne tenesse conto. Qui la politica non c’entra qui da salvaguardare c’è la Sicilia”.

A firmare la lettera sono stati:

Alvaro Riolo -Sindaco del Comune di Acquedolci;

Nino D’Onofrio – Sindaco del Comune di Caronia;

Michele Petronaci – Sindaco del Comune di Cerami;

Carmelo Sottile – Sindaco del Comune di S. Agata Militello;

Giuseppe Patorniti – Sindaco di Santa Domenica Vittoria;

Mario Fulia – Sindaco di San Fratello;

Francesco Re – Sindaco di Santo Stefano di Camastra;

Fabio Venezia – Sindaco del Comune di Troina;

Antonino Musca – Sindaco di Sinagra;

Filippo Taranto – Sindaco di Montalbano Elicona;

Salvatore Villardita – Sindaco di Reitano;

Domenico Ruffino – Sindaco di Pettineo;

Luigi Bonelli – Sindaco di Nicosia;

Salvatore Castrovinci – Sindaco di Torrenova;

Maurizio Zingales – Sindaco di Mirto;

Giuseppe Franco – Sindaco di Castel di Lucio;

Vincenzo Lionetto – Sindaco di Castell’Umberto;

Antonino Cantali – Sindaco di Maniace;

Giacomo Porrazzo – Sindaco di Capizzi;

Carmelo Rizzo Nervo – Sindaco di Tortorici;

Salvatore Calì – Sindaco di Cesarò;

Ettore Dottore – Sindaco di Alcara Li Fusi

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