Marsala (Tp): “Sunrise”, 5 arresti per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e omicidio

Cinque persone sono state arrestate dalle fiamme gialle di Marsala, nel trapanese. Le accuse sono di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina dalla Tunisia, contrabbando di tabacchi lavorati esteri.

Inoltre, due persone sono accusate di omicidio volontario di uno dei migranti trasportati. Questi sono i risultati di un’articolata indagine durata 4 mesi.

Gli illeciti e lucrosi traffici avvenivano con l’impiego di veloci gommoni condotti da esperti “scafisti”, in grado di compiere la traversata in meno di quattro ore, al prezzo di oltre 3.000 euro per persona trasportata.

Uno degli sbarchi, quello del 24 maggio scorso nei pressi di Campobello di Mazara, è stato intercettato dai militari della tenenza e della sezione operativa navale della guardia di finanza di Mazara del Vallo, che riuscivano a bloccare i clandestini, successivamente foto segnalati e a sequestrare 140 kg di sigarette di contrabbando insieme all’imbarcazione utilizzata per il trasporto.

Veniva constatato che, in occasione dello sbarco, era avvenuto anche il decesso di uno dei clandestini tunisni trasportati: Hamda Haitem, 29 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane sarebbe stato gettato in mare da due membri tunisini dell’organizzazione per velocizzare le operazioni di approdo.

Le indagini di polizia sono scaturite da questi fatti. Gli investigatori hanno ricostruito con intercettazioni telefoniche e ambientali tutti i viaggi. E così è stato rilevato che ogni viaggio organizzato fruttava una somma tra i 30 mila e i 40 mila euro e permetteva di introdurre sigarette di contrabbando destinate ad essere rivendute nel territorio siciliano prevalentemente a clienti di origine magrebina.

L’organizzazione si occupava anche di fornire assistenza logistica per la permanenza in clandestinità sul territorio dei migranti trasportati. I soggetti colpiti dai provvedimenti restrittivi sono: Najib Ammar, Karim Salem, Salim Bensalem, Issam Jemmali, tutti tunisini e Farese Cheick Nackch, nato in Italia da famiglia tunisina.

Il fratello di quest’ultimo, Seifedine Cheick Nackck è stato denunciato a piede libero. Tra i soggetti denunciati anche Giuseppe Marcianò, successivamente vittima di omicidio avvenuto la mattina del 6 luglio scorso nelle campagne di Campobello di Mazara.

 

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