Palermo: reintrodotto il voto diretto per le ex province

Prima della pausa estiva l’Ars ha provato il blitv. Dopo aver votato le norme della finanziaria bis, a sorpresa i deputati hanno chiesto alla presidenza dell’Ars di mettere ai voti il disegno di legge, iscritto all’ordine del giorno da tempo, che reintroduce il voto diretto nelle ex province.

Il voto diretto era stato abrogato con la riforma che ha introdotto i liberi consorzi e le città metropolitana i cui amministratori devono essere scelti con il voto di secondo livello.

Intervenendo in aula, il deputato del partito democratico, Giovanni Panepinto, ha sostenuto che se la norma passasse, sarebbe impugnata perché in contrasto con la Delrio. La nroma al momento prevede il voto diretto per i presidenti dei liberi consorzi e per i sindaci metropolitani.

“Abbiamo messo fine alla riforma più trampalata di Rosario Crocetta. Le ex province sono state massacrate da scelte scellerate del Pd per cinque anni. Ora si vede un po’ di luce. Torna anche la democrazia con il voto a suffragio universale.

Sono orgoglioso di essere stato il primo firmatario del disegno di legge che oggi, con il voto d’aula, ha reintrodotto il voto diretto”. Così Vincenzo Figuccia (Fi).

A Figuccia ribatte Cracolici del Pd. “E’ evidente che questa legge sarà inevitabilmente impugnata dal governo nazionale, determinando un’ulteriore condizione di caos sulle ex province che, purtroppo, sono già state oggetto in questi anni di una legislazione incerta e precaria”.

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