Tortorici (Me): comizio di “uniti per cambiare Tortorici”. “Il paese può risorgere”

“Chiunque in salsa moderna voglia riproporre il giogo feudale da cui Tortorici si riscattò, è fuori strada perché Tortorici si riscatterà di nuovo”. Così Emanuele Galati del movimento “Uniti per cambiare Tortorici” ha concluso un comizio pubblico ieri sera in piazza Faranda.

Con lui Carmelo Paterniti Barbino e Vincenzo Lupica.  Sotto accusa, non solo gli ultimi atti amministrativi, ma la gestione del comune nebroideo da 20 anni a questa parte. Una gestione che, hanno detto i tre dalla centrale piazza Faranda, “ha portato al dissesto economico”. In particolare, nel corso del comizio Carmelo Paterniti ha posto l’accento sulle ultime determine di impegni spesa e indennizzi per gli amministratori fino alla fine del mandato.

“Perché non vengono invece predisposti gli atti per la gestione dei rifiuti che continua ad essere fatta in emergenza? – si chiede Paterniti e lo chiede ai cittadini presenti – E per quanto riguarda l’acquedotto in consorzio, abbiamo perso la causa e la convenzione è sempre la stessa, quindi potremmo restare senza acqua anche quest’anno come è accaduto tempo fa in periodi di siccità. E adesso analizziamo l’operato di ogni membro della giunta – prosegue Carmelo Paterniti”. In particolare, Sebastiano Conti Mica è stato definito un assessore di compagnia, mentre il vice sindaco un parafulmine per distogliere l’attenzione.

“Di certo tocca il premio fedeltà all’assessore storico Antonella Foti, l’unica rimasta mentre gli altri sono scappati – continua Paterniti – L’assessore passerà alla storia per due atti amministrativi: un regolamento sulle tettoie emanato per provare a sistemare la situazione di un fabbricato di un consigliere, non riuscendoci e l’improponibile delibera sull’annullamento della compartecipazione comunale al trasporto alunni”. Quest’ultima delibera aveva provocato una eclatante protesta della cittadinanza, in particolare dei genitori, che hanno chiesto e ottenuto l’annullamento del provvedimento.

Non è mancata una stoccata per il neo assessore al bilancio, Dario Paterniti, inizialmente esperto del sindaco per questioni contabili, poi revisore dei conti e, infine, assessore al bilancio. “A capo di questa masnada c’è il sindaco i cui risultati sono incontestabili: il comune è fallito, la spazzatura viene raccolta due giorni sì e 2 settimane no, le strade sono quelle che sono, per non parlare delle scuole”.

Perché Tortorici risorga e riesca a sollevarsi, secondo Vincenzo Lupica, l’unico modo è fare squadra, mettersi insieme e ribellarsi per ottenere i propri diritti. “Mi fa rabbia – ha detto Lupica – che gli amministratori ci abbiano nascosto per anni la situazione deficitaria dei conti pubblici del comune. Mi fa rabbia Francesco Calanna che viene a Tortorici e si prende gioco di noi parlando ancora di questa strada che collegherà le coste Ionica e Tirrenica come un progetto che potrebbe partire da qui a breve. Se avete a cuore le sorti di questo paese, dovete scendere in piazza come hanno fatto le mamme e gli operai del comune. Questo oggi – conclude Lupica – è un paese prigioniero, ostaggio di Carmelo Rizzo e non si capisce per quale motivo”.

“Tortorici riuscirà a rialzarsi se ne avrà la volontà”. Ne è convinto Emanuele Galati che ha aggiunto: “nel 2014, in tempi non sospetti, avevamo cercato di porre l’attenzione su un problema nel piano di riequilibrio. Noi purtroppo, lo sottolineo, abbiamo avuto ragione. Adesso ci è tata tolta la seria possibilità di rivedere spalmati i debiti in 30 anni invece che in 20. Il dissesto era latente ed è il risultato di una gestione pessima dell’amministrazione”.

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