Catania: nemmeno la morte del padre frena la sua sete di denaro, 23enne in manette

I carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale di Catania hanno arrestato in flagranza di reato un catanese di 23 anni per tentata estorsione e percosse. La furia del giovane non è stata fermata nemmeno dalla morte del padre.

 Da almeno cinque anni, appena raggiunta la maggiore età, il giovane vessava i genitori, compreso il padre malato di sclerosi multipla, con continue richieste di denaro che, se disattese, generavano azioni violente nei confronti dei genitori e alla presenza della sorella minore.

Anche dopo aver lasciato l’abitazione paterna non ha mai smesso di chiedere soldi, probabilmente per l’acquisto di droga (nel 201 aveva patteggiato una pena a due anni di reclusione, scontata ai domiciliari perché ritenuto colpevole di detenzione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti) sia col genitore costretto a letto, per l’aggravarsi della malattia che dopo il suo decesso avvenuto pochi giorni fa. Ieri sera sul tardi il giovane si è presentato sull’uscio dell’abitazione materna e pretendendo una sorta di eredità ha aggredito la madre scaraventandola a terra, procurandole delle lesioni e sottraendole finanche l’automobile.

L’intervento degli equipaggi di due “gazzelle”, oltre a permettere alla donna di ricorrere alle cure dei medici del pronto soccorso dell’ospedale Cannizzaro per delle contusioni a spalle, braccia e gambe, consentiva il rintraccio dell’aggressore che, in caserma, di fronte alla genitrice e alla sorella ha continuato imperterrito a minacciarla, gridando alla presenza dei militari: “arrestatemi perché se torno libero gli taglio la testa e i soldi non se li gode”.

Dai successivi riscontri investigativi è risultato che il reo nello scorso febbraio era stato allontanato, con provvedimento, anche dall’abitazione dei nonni materni, nella quale aveva trovato ospitalità, sempre per atti vessatori nei confronti dei due poveri anziani. L’arrestato, dopo le formalità di rito, è stato associato al carcere di Catania piazza Lanza.

Maria Chiara Ferraù

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