Milazzo (Me): ospedali riuniti, l’Asp trasmette la bozza

Il direttore generale dell’ASP di Messina Gaetano Sirna ha trasmesso questa mattina ai sindaci di Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Lipari la relazione che illustra il percorso di riorganizzazione delle rete ospedaliera locale nel quadro della costituzione dell’Ospedale Riunito di “Milazzo – Barcellona – Lipari”, un impegno quello del manager assunto a seguito dell’incontro con gli amministratori locali all’inizio del mese: in quella circostanza, infatti, Sirna aveva assicurato d’informare i sindaci preventivamente sul cronoprogramma delle attività da eseguire dopo la costituzione dell’area chirurgica a Milazzo e di quella medica a Barcellona.

I trasferimenti avverranno in maniera scadenzata a 30, 40, 60, 90 e 120 giorni dalla data di definizione del documento di organizzazione. Sul piano strategico questa la dichiarazione del sindaco Giovanni Formica: “Proprio stamattina abbiamo ricevuto dal Direttore Generale dell’ASP il piano strategico, che a suo avviso dovrebbe consentire di offrire la migliore risposta alla domanda di buona sanità che viene dai cittadini del comprensorio. Si tratta di una ipotesi di lavoro – almeno questa era l’intesa tra il direttore ed i sindaci – sulla quale avvieremo una serie di confronti con gli operatori del settore ed il Consiglio Comunale per poi trarre le conclusioni ed apportare le modifiche che servono.

Devo dire sin da subito che, ad una prima lettura, anche in relazione all’impianto normativo vigente, più di una cosa non quadra; ma, non intendo aprire un fronte di scontro, perché sono convinto che il tema non sia quello di spartirsi pezzi di sanità o solleticare interessi individuali. Tutto ciò, che consentirà di migliorare i servizi alla popolazione, sarà esaminato con obiettività ed accolto con favore. Ciò, che invece dovesse dimostrarsi illogico o ispirato a principi diversi, sarà duramente respinto. In questo senso del resto si è espresso anche il Consiglio Comunale di Milazzo ogniqualvolta ha affrontato in astratto la questione”.

Rodrigo Foti 

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