Siracusa: si alza il sipario sulla nuova stagione dell’Inda

“In tempi ristrettissimi stiamo allestendo produzioni molto belle e siamo orgogliosi”. Così in coro i registi Gabriele Lavia, Cesare Lievi e Carlo Cerciello, impegnati per il ciclo di spettacoli classici al teatro greco di Siracusa, e di Pier Francesco Pinelli, commissario straordinario dell’Inda che ogni anno organizza le manifestazioni.

Il debutto al teatro greco si avvicina. Il cinquantaduesimo ciclo di rappresentazioni classiche aprirà il 13 maggio e si concluderà il 26 giugno. Tre le tragedie in programma: Elettra di Sofocle, Alcesti di Euripide e Fedra di Seneca.

Gli spettacoli dopo saranno portati in tournèe con l’opera latina che sarà messa in scena a Taormina e in altri teatri di pietra siciliani. Elettra arriverà al teatro romano di Ostia antica. “La forza dell’Inda – dichiara Pinelli – non sta solo nella capacità di produrre spettacoli di altissimo livello, ma anche in un connubio particolarissimo assolutamente unico con un monumento unico e straordinario. Quest’anno è stato molto particolare perché tutto è partito in forte ritardo e per noi è stato come scalare il Mortirolo, adesso però vediamo la vetta davanti a noi e io sono soddisfatto del lavoro fatto fino ad oggi insieme a tutto il personale della fondazione”.

Ad aprire il nuovo ciclo di rappresentazioni sarà Elettra di Sofocle, affidata al regista Gabriele Lavia che dopo 16 anni ritorna a Siracusa, dopo il successo dell’Edipo Re messo in scena nel 2000. “Siracusa – dichiara il regista – senza il teatro greco non è più Siracusa”.

Debutto invece per gli altri due registi. Cesare Lievi a cui è stata affidata la direzione di Alcesti e Carlo Cerciello che dirigerà Fedra. “Il teatro greco – dichiara Lievi – è un luogo fondante della nostra realtà. È qui che il teatro ha mostrato la sua maggiore necessità, in nessun’altro luogo l’attore ha un rapporto così forte con il pubblico. Mi piace anche sottolineare come il cuore della fondazione Inda siano gli allievi dell’accademia d’arte del dramma antico”.

“Noi siamo degli artigiani – dichiara Cercielli – e sperimentiamo. Quella del teatro di pietra è una esperienza assolutamente nuova e penso che l’idea faccia tremare i polsi. Fedra è una tragedia delle passioni e delle contraddizioni umane e ritengo mi sia particolarmente congeniale”.

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