Tortorici (Me): dipendenti comunali verso lo sciopero

Non percepiscono lo stipendio dallo scorso ottobre e per l’ennesima volta i dipendenti comunali di Tortorici (Me) cercano di giungere ad una soluzione per l’annoso problema del mancato pagamento delle spettanze. Questa sera si sono riuniti in un’assemblea sindacale indetta dalla Cgil Funzione pubblica e dalla Uil funzione pubblica.

“L’amministrazione – accusa Clara Crocè, segretaria generale della FP Cgil – non interloquisce con i laboratori che non sono più disponibili a sopportare una situazione che ormai è diventata intollerabile per loro e per i cittadini”.

Per questi motivi le organizzazioni sindacali di concerto con i dipendenti comunali oricensi hanno deciso di attivare le procedure di raffreddamento e di conciliazione alla Prefettura di Messina.

Dall’ufficio ragioneria del comune nebroideo è arrivata la comunicazione della richiesta da parte dell’amministrazione dell’anticipazione dei tre dodicesimi previsti dalla legge di stabilità. Da una decina di giorni sono stati predisposti i mandati di pagamento, bloccati però dalla tesoreria.

Non consentiremo la messa in mobilità dei lavoratori di ruolo e – conclude Crocè – allo stesso modo difenderemo i lavoratori precari. In assenza di risposte daremo vita ad eclatanti manifestazioni e non escludiamo la marcia su Palermo. Qualcuno deve ascoltarci”.

Sul futuro del comune e dei dipendenti di Tortorici incombe anche lo spettro del dissesto finanziario. È di qualche giorno fa l’intimazione da parte dell’assessorato di dichiarare il dissesto economico dell’Ente. Ma anche qui sorgono dei dubbi. Si potrebbe non arrivare al dissesto. Il consiglio ha dato mandato all’amministrazione di preparare un eventuale ricorso al Tar per bloccare la procedura. E la Regione se da un lato intima la dichiarazione di dissesto, dall’altro ha ammesso il comune di Tortorici (oltre a quelli di Messina e Giardini Naxos) al contributo regionale per agevolare le procedure di riequilibrio economico-finanziario. C’è qualcosa che non torna. L’unica sicurezza è che i dipendenti non hanno ancora percepito lo stipendio e si preannuncia un caldo inverno di proteste e manifestazioni.

Maria Chiara Ferraù

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