Catania: “caporalato” nei vigneti”, chiuse 3 aziende agricole

I Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Comando Provinciale di Catania, con l’apporto degli Ispettori del Lavoro civili e su concorde impulso del Direttore Territoriale del Lavoro, nell’ultima settimana hanno polarizzato le attività ispettive al contrasto al “caporalato” e al lavoro nero nel settore agricolo.

I controlli svolti nei territori di Acireale, Aci Catena, Mazzarrone e Caltagirone hanno dato “purtroppo” ancora risultati significativi nell’emersione del “lavoro nero”, a riprova che questa pratica odiosa e vessatoria si è ormai diffusa a macchia d’olio. L’impegno dell’Arma è quello di esprimere il massimo sforzo per fare rientrare nel rispetto delle regole coloro che impegnano forza lavoro: per tutelare gli stessi  lavoratori e quegli imprenditori che seguono la via dell’osservanza, al fine di garantire una libera e corretta concorrenza. Anche in questo caso sono stati impegnati i rispettivi Comandanti delle Stazioni territoriali che hanno dato un apporto imprescindibile all’attività informativa esperita preventivamente dai militari del NIL di Catania.

Organizzati i servizi, gli operanti si sono presentati nelle aziende agricole, riscontrando:  in una prima azienda, nell’agro di Mazzarrone, sono stati sorpresi 15 lavoratori in nero su 15 presenti, tutti italiani; in una seconda azienda, nell’agro di Caltagirone, sono stati individuati in attività di cura delle viti 3 lavoratori in nero su 3 presenti (due rumeni e un bulgaro); infine, in una terza azienda, nell’agro di Aci Catena, è stato trovato, intento in attività di concimazione di alcune piante, 1 lavoratore in nero su 3 presenti, tutti  italiani.           

Tutte e tre le aziende sono state sottoposte a sospensione dell’attività imprenditoriale, con conseguenti multe di 1.950 euro per ogni sospensione e una maxi sanzione di 4000 euro per ogni singolo lavoratore scoperto in nero, oltre alle sanzioni per le giornate  lavorative in nero dichiarate dai lavoratori a verbale sul posto. Altri 2 lavoratori in nero sono stati sorpresi  in altre 2 aziende ispezionate.

Nel complesso sono state controllate 6 aziende prevalentemente dedite alla raccolta di uva; scoperti 21 lavoratori in nero su 27 posizioni lavorative vagliate (18 italiani, 2 rumeni, 1 bulgaro); sospese 3 attività imprenditoriali ed elevate sanzioni amministrative per 120.000 euro.

Nicolosi (Ct): collaboratrice domestica deruba i datori di lavoro, in manette

Ogni volta mancavano piccole somme di denaro e poi anche alcuni oggetti preziosi. Una situazione che ha insospettito una coppia di anziani di Nicolosi, nel catanese, alle pendici dell’Etna, che hanno denunciato l’accaduto ai carabinieri.

Pian piano sono state scremate tutte le persone che frequentavano la casa saltuariamente e i sospetti degli investigatori sono ricaduti sulla domestica saltuaria.

Su consiglio del maresciallo della locale stazione, la donna ha chiesto alla collaboratrice domestica di raggiungerla a casa per delle pulizie straordinarie. All’ora prestabilita non si sono fatti trovare in casa, ma erano nei paraggi insieme ai carabinieri. La donna ha più volte suonato al campanello e, pur non ricevendo alcuna risposta, si è introdotta con dimestichezza nell’immobile, approfittando del solito infisso lasciato socchiuso per far circolare l’area. Pochi istanti dopo i carabinieri l’hanno raggiunta nell’abitazione cogliendola con le mani nel sacco.

La domestica stava rovistando nei cassetti dove le vittime solitamente lasciavano il denaro e gli oggetti più cari. L’arrestata, una donna di 54 anni di Belpasso, è stata condotta ai domiciliari in attesa del giudizio con rito direttissimo. Dovrà rispondere dell’accusa di tentato furto aggravato.

Maria Chiara Ferraù

 

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