Marmitte Termignoni, per aggiungere grinta alla propria moto

Quando, al termine dello scorso campionato 2014 di MotoGp, Marc Marquez ha sollevato il trofeo di campione del Mondo piloti e il Team Honda quello di costruttore, bissando il successo dell’anno precedente, si è festeggiato un po’ anche in Italia. Perché le marmitte della moto vincente sono marcate infatti Termignoni, storico brand del settore, ad oggi disponibile presso i rivenditori ufficiali ed anche online, come ad esempio su siti specializzati come Omniaracing. Per la precisione, la partnership va avanti dal 2011 e continuerà almeno altre due stagioni, e fino a oggi ha portato alla conquista di ben sette titoli iridati, di cui quattro nel mondiale costruttori e tre per i piloti (oltre ai citati successi di Marquez, anche la vittoria di Casey Stoner).

Dalla pista alle strade di tutti i giorni, gli impianti di scarico Termignoni sono da sempre considerate un tocco di classe e potenza per la propria moto.

Alle origini del mito. La storia della Termignoni parte nel 1969 nei dintorni di Alessandria, dove oggi ha sede un impianto moderno da circa 7.000 metri quadrati e 50 dipendenti; sin dagli esordi si caratterizza per la realizzazione di impianti di scarico curati nel design e nelle finiture, dapprima per motocicli da competizione, poi anche per l’utilizzo quotidiano e l’aftermarket. Il cuore dell’azienda è il reparto di Ricerca & Sviluppo, che progetta i sistemi che saranno poi sviluppati e creati con le più avanzate tecnologie, come saldature a MIG e TIG, taglio laser in tre dimensioni con robot manipolatore, test effettuati al banco di prova computerizzato, ma senza tralasciare l’aspetto umano e artigianale, visto che tutti i prodotti vantano una lavorazione manuale che li rende unici.

Gli sviluppi più recenti. Nel catalogo dei prodotti più recenti targati Termignoni spiccano i nuovi terminali appositamente realizzati per Ducati Panigale, ultimo frutto di una storica collaborazione con il marchio emiliano: si tratta di impianti realizzati nello stesso materiale usato nel reparto corse, Titanio 05 Gradi e Carbonio, estremamente resistenti e leggeri (ogni silenziatore arriva infatti a pesare solo 1,5 chili), con un design che esalta le performance grazie anche all’uscita frontale dei gas. I silenziatori, che possono essere installati su ogni tipo di cilindrata Panigale, vengono corredati da un filtro aria Sprint Filter: al banco di prova, questa combinazione ha dato come riscontro un aumento di 6 cv alle prestazioni della ruota.

La soluzione per Yamaha R1. Cambiando continente ci spostiamo in casa Yamaha, per la quale Termignoni ha studiato un silenziatore in carbonio e titanio cuNb (nuova e speciale lega di titanio che garantisce ottima formabilità anche a temperatura ambiente, oltre che resistenza meccanica e all’ossidazione anche a temperature elevate), che consente di ridurre il peso dei componenti pur mantenendo intatte performance e durata delle parti. Nello specifico, il silenziatore consente al motore di produrre 4 cavalli in più, oltre ad assicurare una maggiore agilità della moto e un miglioramento della curva d’erogazione.

Uno sguardo alla Honda. Restando in terra d’Oriente, chiudiamo con un approfondimento dei prodotti pensati per la Honda, e in particolare per la CB 650F, per cui è stata sviluppata una linea completa per dare più rombo e forza alla “piccola” 4 cilindri, offrendo più potenza e coppia grazie alla linea completa di acciaio abbinato a carbonio o titanio (la scelta del materiale non cambia il peso o le prestazioni). In questo caso, il peso si riduce di quasi 4,5 chili rispetto al primo equipaggiamento, mentre il guadagno in termini di potenza è 3,80 CV a 10.970 giri al minuto, che farà raggiungere alla moto la soglia degli 86 cv.