Palermo: traffico di esseri umani, 24 fermi

La polizia di Palermo sta eseguendo, dall’alba di oggi, 24 fermi per associazione a delinquere e favoreggiamento di immigrazione e permanenza clandestina, aggravati dal carattere transnazionale del sodalizio malavitoso. È stata sgominata una vera e propria organizzazione criminale di trafficanti di esseri umani.

In quella chiamata operazione Glauco 2 sono finiti in manette eritrei, etiopi, ivoriano e ghanesi accusati di aver favorito l’immigrazione illegale di migliaia di connazionali. L’operazione è ancora in corso. Secondo gli investigatori, la banda organizzava il traffico di uomini tra Africa ed Europa.

Le indagini sono state avviate dopo la strage di Lampedusa in cui persero la vita 366 immigrati tra cui molti bambini e numerose donne.

Secondo gli inquirenti tra i principali responsabili del traffico di essere umani ci sarebbero due uomini, Ghermay Ermias, etiope, e Redae Medhane Yehdego, eritreo. Ermias è latitante dal luglio 2014 quando nei suoi confronti fu emesso un provvedimento cautelare, esteso anche in campo internazionale, dopo il naufragio avvenuto il 3 ottobre 2013 davanti alle coste di Lampedusa. L’etiope è ritenuto dagli investigatori l’organizzatore e responsabile.

Sul territorio italiano opererebbe una vera e propria cellula composta da eritrei tra le province di Palermo, Agrigento, Catania e Milano e che favoriscono la permanenza illegale di migranti clandestini in Italia, agevolandone poi l’espatrio illegale verso altri paesi europei tra cui Norvegia, Germania e Svezia.

Le indagini della Polizia di Stato hanno accertato anche numerosi contatti “intercontinentali”, avvenuti tra i componenti dell’organizzazione, presenti sulle opposte rive del Mediterraneo, tramite programmi che usano protocolli Voip, come Skype, Whatsapp o Viber; cio’ al fine di rendere rendere piu’ difficile la captazione delle comunicazioni o conversazioni.

Nel corso delle indagini sono emerse, inoltre, transazioni di denaro, prevalentemente movimentato tramite canali illegali, per centinaia di migliaia di euro. Il circuito illegale privilegiato per i trasferimenti di denaro e’ quello, cosiddetto “hawala”.

 

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