San Cataldo (Cl): aggrediscono romeno e postano la foto su Facebook

Hanno prima aggredito un cittadino romeno e poi hanno postato la foto del pestaggio su Facebook con la scritta “Bellissima serata. NB: chi si mette contro un nostro amico, si mette contro di noi”. Con l’accusa di aggressione e lesioni personali quattro cittadini di San Cataldo sono stati denunciati dagli agenti della polizia di Stato.

Ieri gli agenti hanno denunciato i quattro dopo la denuncia presentata da un cittadino romeno, anche lui residente a San Cataldo. L’otto febbraio scorso la squadra mobile, a seguito della denuncia presentata dall’uomo, 23 anni, ha avviato le indagini ascoltando tutti i dipendenti di un bar sito nel centro di San Cataldo.
I tre testimoni hanno riferito ai poliziotti che la sera del 7 febbraio, intorno alle 23.00, mentre si trovavano al lavoro,  hanno notato delle persone entrare in un bar e, dopo aver trascinato con forza fuori dal locale il romeno, aggredirlo con calci e pugni fino alla fuga di quest’ultimo. Uno dei tre ha riferito inoltre che, poco dopo l’aggressione, all’interno del bar ha fatto ingresso il titolare dello stesso che si scusava per quanto avvenuto prima, riferendo che erano stati costretti ad intervenire perché il giovane avrebbe disturbato le mogli e i figli di coloro che lo avevano aggredito.
quella sera lo stesso romeno, dopo aver girato per alcuni bar di San Cataldo, si recava nell’ultimo sostando per consumare. Ad un certo punto della serata, mentre era seduto a sorseggiare un caffè, è stato afferrato con forza, da dietro, da una persona che lo ha trascinato fuori dal locale picchiandolo con calci e pugni insieme ad altre persone.

Gli aggressori, da quanto riferito dalla vittima, si sono fermati solo quando uno di loro ha creduto che il romeno fosse morte. A quel punto la vittima si è alzata per scappare e ha sentito esplodere un colpo di arma da fuoco. la vittima, avendo addosso una riproduzione di una pistola Black Eagle, l’ha presa per intimorire i suoi aggressori ma una volta in mano la pistola, forse per paura, l’ha gettata ed è andato nella propria abitazione.

In un secondo momento, avvertendo forti dolori in tutto il corpo ha chiesto un’ambulanza al 118 ed è stato trasportato in ospedale dove gli è stata riscontrata un’abrasione sull’anca destra. La vittima ha riferito ai poliziotti intervenuti che, a causa dello stato confusionale in cui si trovava dopo la patita aggressione, non era in grado di riconoscere gli aggressori e che si era disfatto della pistola e del proprio giubbotto, intriso di terra e sangue, per non fare preoccupare la propria madre.

I poliziotti nel corso delle indagini hanno scoperto che la mattina dell’otto febbraio era stato pubblicato un post sul popolare social ne work con la scritta sopra menzionata accompagnata dalla foto nella quale si riconoscevano le effigi dei denunciati.

Il romeno, stando a quanto riferito ai poliziotti dal proprietario del bar dove era avvenuta l’aggressione, era solito frequentare il luogo di ritrovo. La sera dell’aggressione, alla quale il proprietario non ha assistito, il romeno si era già recato una prima volta al bar, verso le 21.00. quella sera non era lucido, probabilmente aveva già assunto altro alcool, quindi si era messo a disturbare i clienti presenti, in particolare donne e bambini minando gesti osceni e per questo era stato accompagnato fuori dal locale subendo minacce ed insulti.

Maria Chiara Ferraù

 

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