Catania: omicidi Di Costanzo e Di Pasquale, arresti

E’ stata fatta luce sugli omicidi di Michele Costanzo e Salvatore Di Pasquale. I carabinieri di Catania hanno arrestato, su ordine di carcerazione, Salvatore Guglielmino, esponente di Cosa nostra catanese affiliato, all’epoca dei fatti contestati, all’articolazione dei Mirabile, riconducibile alle posizioni di Santapaola e Lorenzo Saitta, anche lui esponente di Cosa nostra catanese.

Guglielmino è indicato come mandante degli omicidi DI Pasquale e Costanzo, mentre Saitta sarebbe stato l’esecutore materiale. I due delitti si consumarono il 29 aprile del 2004 ai danni di Salvatore Di Pasquale e il tre maggio del 2004 nei confronti di Michele Costanzo.

Dalle indagini condotte dal Ros e dalle attività effettuate a riscontro delle dichiarazioni rese da diversi collaboratori di giustizia, hanno portato all’arresto dei due. Gli eventi si inquadrano nell’evoluzione dei rapporti di forza venutisi a determinare in seno alla famiglia mafiosa di Catania, caratterizzati da un’endogena conflittualità che vedeva contrapporsi. Da una parte l’ala capeggiata dagli Ercolano e dall’altra quella riconducibile ad Antonino Santapaola, fratello di Benedetto. Quest’ultima retta da Alfio Mirabile e Giuseppe Mirabile che, a loro volta, vantavano un saldo legame con Francesco La Rocca, capo indiscusso della famiglia mafiosa di Caltagirone.

Il conflitto è scaturito per problematiche afferenti il controllo mafioso del territorio e la spartizione dei proventi delle attività illecite. Una faida che è sfociata ad aprile del 2004 quando Alfio Mirabile è stato attinto da diversi colpi d’arma da fuoco sparati da un sicario armato di pistola. Mirabile è rimasto gravemente ferito, riportando la paralisi agli arti inferiori, motivo per cui veniva ricoverato presso un istituto specializzato di riabilitazione. Mirabile morirà poi l’uno settembre del 2010 per alcune complicanze legate alle ferite riportate.

Immediatamente ci fu una reazione dopo l’attentato a Mirabile. Il 29 aprile del 2004 un commando con due auto ha colpito mortalmente in piazza Ustica a Catania il pregiudicato Salvatore Di Pasquale, ritenuto coinvolto nell’attentato a Mirabile.

Dalle indagini è emerso che Salvatore Guglielmino era all’epoca uomo di assoluta fiducia e braccio operativo di Alfio Mirabile, mandante ed esecutore materiale dell’efferato delitto.

Simili sviluppi sono stati raccolti in ordine ai fatti occorsi il tre maggio del 2004 quando nella zona industriale di Catania, all’interno della ditta di spedizioni Mediterranea distribuzione logistica, un gruppo di fuoco ha ucciso Michele Costanzo, padrone della citata ditta e uomo di fiducia dei Mirabile e ha ferito Antonino Sangiorgi, titolare formale dell’azienda. Quest’omicidio, che ha visto tra gli esecutori materiali Lorenzo Saitta, è stato inquadrato proprio nell’alveo dello scontro tra i Mirabile e gli Ercolano e letto dagli inquirenti come risposta all’uccisione di Di Pasquale.

Guglielmino e Saitta furono arrestati il 27 gennaio del 2012 dal Ros nell’ambito dell’indagine Efesto insieme ad altre undici persone, gravemente indiziate di partecipazione ad associazione mafiosa. L’esecuzione del provvedimento di fermo disposto d’urgenza dalla procura distrettuale antimafia ha scongiurato una nuova guerra di mafia interna alla famiglia di cosa nostra Santapaola-Ercolano dove erano irrimediabilmente saltati i già fragili equilibri che avevano fatto convivere le due anime dell’associazione mafiosa.

Dalle indagini, inoltre, sono stati portati alla luce tradimenti ed alleanze che modificavano gli assetti interni al sodalizio e in particolare, con riferimento a Guglielmino e Saitta, è stato accertato che il primo aveva abbandonato le fila dei Mirabile ed era passato alla stessa famiglia che contrastava proprio i Mirabile. Saitta, invece, è stato affiliato all’articolazione dei Mirabile sotto la cui protezione e con la formale legittimazione, contava di assumere una posizione di rilievo nel panorama mafioso etneo.

Maria Chiara Ferraù

 

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