Verso la VI edizione del LampedusaInFestival

Dal 25 al 30 settembre prossimi, Lampedusa, l’isola più a sud d’Europa, sarà il palcoscenico del LampedusaInFestival, il concorso cinematografico su migrazione, piccole comunità, lotte sociali e storie di mare. L’evento, giunto alla sesta edizione, quest’anno sarà dedicato al tema della militarizzazione e al suo impatto.

Come sottolinano i membri del gruppo Askavusa, la principale associazione organizzatrice del festival, “la migrazione è un tenomeno che parte da cause ben precise e con diverse conseguenze. Noi cerchiamo di tenere bene a mente e analizzarle entrambe. Negli anni abbiamo cercato di prendere in considerazione le molteplici cause e gli effetti in tutte le loro sfumature. Per questa edizione abbiamo deciso di parlare di militarizzazione, perché ciò che sta succedendo negli Stati che si affacciano sul Mediterraneo e oltre, vedi Iraq ed Europa dell’Est, sono eventi che non possono essere ignorati e al contempo sono parte di un processo di ridefinizione dei poteri all’interno del quadro geopolitico internazionale”.

Il festival, nato nel 2009 dalla collaborazione tra l’associazione culturale Askavusa e la rete dei comuni solidali, è patrocinato dai comuni di Lampedusa e Linosa. Previsti sei giorni di cinema, cultura e musica, affrontando temi importanti non soltanto attraverso l’arte, ma anche grazie all’intervento di numerosi ospiti provenienti da diversi paesi, che porteranno il loro contributo al LampedusaInFestival.

Tanti gli ospiti internazionali previsti per questa edizione del festival. Fra di loro: Sadou Bah dell’Autonom Schule Zurich, scuola autonoma di Zurigo; Asuquoe Okou Udo e Hannimary Jokinen del gruppo Lampedusa in Amburgo, associazione formata da migranti passati per Lampedusa negli ultimi anni e il collettivo Cucula, laboratorio artistico e artigianale creato da rifugiati a Berlino.

Ci sarà anche un’ampia partecipazione di compagnie teatrali internazionali che metteranno in scena opere sulla migrazione, vista di diversi punti di osservazione. Si comincerà con il Thèatré Senza di Parigi con “Miraculi”, che ha debuttato di recente sul palco Londinese del Camden Fringe. Il gruppo di Bruxelles Memento Mari che porterà la sua installazione audio visuale “Welcome to Europe /Rewind” , un vero e proprio auspicio a riavvolgere il nastro e rivedere in meglio le politiche migratorie, l’installazione utilizza il vengo come elemento cardine e motore di suoni e immagini. Natalie Yalon, attrice e produttrice teatrale già nota a Lampedusa, ritornerà per organizzare un workshop di teatro aperto a tutti. L’opera verrà messa in scena il 29 settembre.

Per tutta la durata della manifestazione, si potranno visitare le mostre itineranti. “Sulla stessa barca” di Mauro Biani e “Coelum nostrum” di Marco Pinna. Entrambe saranno allestite nelle diverse spiagge dell’isola, per rendere il loro messaggio più forte e raggiungere un pubblico più ampio. Pat Lugo dell’associazione IN/Audible e membro di Mememtno Mari presenterà un’installazione audio visuale permanente intitolata “Welcome to Europe /Rewind”. Altra installazione audio visuale al festival sarà “Viaggio invisibile Odissea visionaria”  a cura di C.A.P.R.A., centro aperto produzione ricerca artistica e Teatro Zemrude, mentre Rossella Sferlazzo, assieme al collettivo Lampedusa Colors devolution e le città vicine, si dedicheranno alla creazione di Porta della vita, un’opera d’arte che è la prosecuzione di un percorso relazionale di scambi d’arte e pensieri, iniziato l’anno scorso con la mostra itinerante Lampedusa Porta della vita”.

Non mancherà anche quest’anno la musica. Sul palco saliranno voci conosciute come quelle di Alessio Greco e Giacomo Sferlazzo, insieme a Nicola Alesini, che apriranno l’evento alla Porta d’Europa, e diverse voci nuove. Presenti all’evento gruppi musicali          quali i Super Griot; il trio Achref e il duo Antoine e Dimitri Porcu da Marsiglia che accompagneranno i testi letti e recitati da Miimmo Autolitano.

Il cartellone propone anche diverse presentazioni di libri e incontri con gli autori. Si inizia con la Strada di Ilaria di Francesco Cavalli sul caso Alpi – Hrovatin. Si prosegue con Castel Volturno: reportage sulla mafia africana di Sergio Nazzaro e Xenophobie Business di Claire Rodier di Migreurope. Non mancheranno proiezioni di documentari fuori concorso, sempre sul tema della migrazione e della militarizzazione.

Maria Chiara Ferraù

 

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