Tortorici (Me): operazione “Affari di famiglia”, i particolari e le foto

Dal carcere gestiva un ampio traffico di droga sui Nebrodi, con centro a Tortorici. Francesco Conti Mica, 27 anni, detenuto a Gazzi per una rapina ai danni di un’anziana perpetrata nel centro nebroideo nel 2011, riceveva ogni settimana le visite della mamma e dello zio. A loro dava gli ordini che poi venivano riferiti agli appartenenti al sodalizio criminale che operava sul territorio. Dopo tre anni di indagini questa mattina all’alba un centinaio di carabinieri, coadiuvati da unità cinofile e da un elicottero, hanno eseguito 22 ordinanze emesse dal gip del tribunale di Patti, Rosanna Casabona tra Tortorici, Rocca di Caprilene, Galati Mamertino, Milazzo, Centuripe (Enna) e Catania. Dieci persone sono finite in manette, altre 9 ai domiciliari e per tre è stato disposto l’obbligo di dimora.

Le manette sono scattate ai polsi di Francesco Conti Mica, 27enne di Tortorici ritenuto il capo del sodalizio criminale; Alessandro e Mirko Talamo, gemelli 27enni considerati i luogotenenti di Conti Mica, Andrea Calà Campana, 26 anni¸Sebastiano Galati Massaro, 43 anni, Giuseppe Barbagiovanni, detto ‘gnu Pinu, 28 anni, tutti di Tortorici; Michele Bontempo Ventre, 29enne residente a Rocca di Caprileone; i catanesi Tindaro e Phi Joe La Monica, rispettivamente 37 e 24 anni e Simone Costanzo Zammataro, 23enne residente a Centuripe.

I nove indagati ai domiciliari, invece, sono: Luisa Bontempo, 43 anni, madre di Francesco Conti Mica; Antonino Conti Mica, detto Massimo, 36 anni, zio di Francesco che insieme alla cognata prendeva le disposizioni dal carcere; Antonino Costanzo Zammataro, detto Karate, 32 anni; Salvatore Marino Gammazza, 26 anni, tutti di Tortorici; il galatese Francesco Anastasi, 31 anni; Calogero Salvatore Conti Bellocchi, 26 anni di Torrenova e Samuele Chillemi, 32enne di Milazzo.

Infine, è stato disposto l’obbligo di dimora per: Giuseppe Consales, 30 anni, Valentino Conti Bellocchi, 23enne di Torrenova e Luca Talamo, 25enne di Milazzo.

L’inchiesta era stata avviata a giugno del 2011 dopo l’intercettazione al carcere di Gazzi sul conto di Francesco Conti Mica e si è avvalsa poi di numerose attività di intercettazioni sia ambientali che telefoniche. In particolare, le indagini hanno riguardato un composito gruppo criminale riconducibile alla famiglia mafiosa dei batanesi i cui componenti avevano il controllo diretto di numerose piazze di spaccio ramificate sull’intero territorio tra cui Rocca di Caprileone, Capo d’Orlando, Galati Mamertino, Sant’Agata di Militello, Torrenova e la stessa Tortorici. La droga arrivava da Catania, Palermo e Centuripe da soggetti legati al sodalizio criminale sgominato oggi.

Ruolo determinante era svolto dai fratelli Talamo. Erano loro a tradurre le disposizioni provenienti dal carcere da parte di Francesco Conti Mica che, a sua volta, faceva riferimento ai maggiorenti delle cosche mafiose tortoriciane, agevolato anche dalla parentela con esponenti di spicco della stessa organizzazione criminale. Francesco Conti Mica è figlio dell’ergastolano Sebastiano,detto “bellocciu”, temuto killer del clan dei batanesi e nipote di Sebastiano Bontempo, ‘u vappu, ritenuto il capo del medesimo gruppo criminale, anche lui condannato all’ergastolo.

Maria Chiara Ferraù

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