Pettineo (Me): inchiesta sull’ammanco nelle casse comunali, due arresti

In sei anni i due avevano sottratto al comune 384 mila euro. Il funzionario avrebbe creato fatture di pagamento parallele, grazie alle quali da una parte faceva versamenti ufficialmente designati a ditte fornitrici del Comune e dall’altra partivano fatture per la banca con l’Iban bancario del figlio che incassava al posto delle aziende.

Votrico, negli anni dal 2008 al 2013, ha prodotto ben 73 mandati di pagamento illegittimi, sottraendo dunque del denaro dalla tesoreria del Comune. Il sistema criminale attuato dal funzionario pubblico prevedeva la produzione, a sua firma in qualità di capo settore, di mandati di pagamento ingiustificati (per cifre che andavano dai 500 ai 20.000 euro per volta), che presentavano però estremi a prima vista regolari o plausibili; tali documenti dalla parvenza legittima venivano regolarmente messi agli atti dell’ufficio ragioneria, per non destare alcun sospetto in caso di verifiche, mentre una seconda copia, dove alla voce beneficiario venivano inserite le coordinate bancarie del conto del figlio o di Votrico stesso veniva portata personalmente nella banca che svolge funzioni di tesoreria per il comune di Pettineo per ottenere l’illecita liquidazione direttamente sui conti correnti personali. Una volta eseguita la transazione del denaro, la banca restituiva al Comune i mandati di pagamento regolarmente liquidati, apponendovi il timbro di avvenuto pagamento; a questo punto il ragioniere, perdurando nella sua attenta condotta criminale, distruggeva i mandati di pagamento quietanzati che avrebbero recato inequivocabile traccia dell’avvenuta distrazione di denaro in favore dei propri conti bancari, sostituendo gli stessi con una seconda copia del mandato originariamente prodotto, dagli estremi verosimilmente regolari, ed apponendovi un falso timbro bancario di avvenuto pagamento, in maniera tale da riporre agli atti dell’ufficio un nuovo documento scevro da ogni traccia del reato da lui commesso. Tale articolato sistema permetteva al funzionario di convogliare mensilmente nelle sue tasche ingenti somme di denaro pubblico, eliminando quasi ogni traccia dei reati commessi e rendendo ogni verifica a suo carico particolarmente ardua e complessa.

Il sistema fraudolento posto in essere dal ragioniere comunale è stato portato all’attenzione degli investigatori lo scorso mese di novembre 2013 quando il sindaco di Pettineo ha riferito su un’inspiegabile situazione di dissesto finanziario, tale da non aver permesso più di una volta, il regolare e puntuale pagamento degli stipendi ai dipendenti comunali. Alle preoccupazioni del primo cittadino si aggiungevano alcuni sospetti circa presunte anomalie su alcuni mandati di pagamento emessi dal Settore Economico Finanziario del Comune nel corso del 2013.

Alla luce dei fatti esposti dal Sindaco, i militari dell’Arma hanno avviato una lunga serie di accertamenti incrociati, ponendo sotto un’attenta lente di ingrandimento i circa 2.000 mandati di pagamento emessi dall’Ente ogni anno ed estendendo tale approfondimento anche agli anni precedenti, nonché avviando accertamenti presso l’istituto bancario che cura il servizio di tesoreria per il Comune e dal quale erano state inconsapevolmente erogate le somme illecite. L’intera attività di indagine portava ad accertare ben 73 episodi di falso e peculato negli ultimi 6 anni, per una cifra complessiva di circa Euro 384.000 , indirizzati rispettivamente per 215.000 Euro circa direttamente sul conto del Ragioniere e per i restanti 169.000 Euro sul conto del figlio Salvatore.

Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari personali è stato disposto dal tribunale il sequestro dei conti correnti bancari dei due indagati. Nel corso delle indagini è apparso chiaro come la sottrazione di denaro pubblico da parte degli indagati abbia di fatto rischiato di mettere in ginocchio il piccolo comune dove un ammanco di quasi 400.000 euro sarebbe potuto risultare addirittura irrimediabile.

Sono ancora in corso indagini per ricostruire eventuali ulteriori episodi di cui si potrebbero essere resi responsabili i due indagati. 

Maria Chiara Ferraù

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi