Enna: la Polizia e la rieducazione carceraria

Da parecchi anni si parla, ormai, di programmi integrati di sicurezza stradale, i quali prevedono, oltre ad una analisi abbastanza precisa del fenomeno incidentistico, soprattutto, un coordinamento ed una sinergia, in questo caso, tra la Polizia Stradale e la Direzione della Casa Circondariale di Enna Polizia di Stato, finalizzata alla sensibilizzazione sul tema dell’educazione stradale, collocandosi, all’interno di un ampio quadro educativo/didattico. L’incontro, in questa circostanza, non coinvolge la scuola, gli Enti Locali, l’associazionismo o la famiglia, ma la comunità formata dagli ospiti della casa Circondariale di Enna. Questo si inserisce in un piano formativo, che vede, come obiettivo generale, il rispetto e la tutela della integrità fisica e della vita, attraverso l’osservanza delle norme sulla circolazione stradale e soprattutto del buon senso. Pertanto l’incontro, che ha visto la proiezione di filmati e slide, riguardanti anche i compiti istituzionali della Polizia Stradale, non è stato inteso come mera enunciazione di norme che regolano la circolazione, ma come educazione alla convivenza civile ed al rispetto di tutti gli utenti sulla strada. Il problema, tristemente attuale, degli incidenti, che coinvolgono soprattutto i giovani, denota la presenza di una mentalità errata, di un rapporto “sbagliato” tra l’individuo e la strada, che non è certo risolvibile applicando esclusivamente sanzioni legislative, proibizioni e/o imposizioni, ma attraverso l’apposizioni di basi per sviluppare una coscienza ed un atteggiamento attivo di protezione nei confronti della propria e dell’altrui vita. La tematica della sicurezza stradale, dunque, nella circostanza, ha rappresentato, sicuramente, uno strumento di riflessione per gli intervenuti su chi, trovandosi alla guida, è consapevole della necessità di apprendere, comprendere ed applicare le regole della circolazione, ponendo in essere comportamenti sicuri e relazionandosi correttamente con la realtà circostante. E’ proprio in quest’ottica che si è verificato l’incontro presso la Casa Circondariale di Enna, che ha visto gli ospiti particolarmente interessati all’argomento, incentrato, prima di tutto, sul rispetto per il prossimo, per i comportamenti sociali e per quelli sulla strada. L’automobile o la motocicletta possono rappresentare delle armi mortali e dunque i comportamenti alla guida, con assunzione irragionevole del rischio, devono essere stigmatizzati, infondendo in tutti i cittadini, nessuno escluso, la consapevolezza dell’importanza del senso di responsabilità, ma soprattutto tenendo conto che la vita e l’integrità fisica è un bene prezioso da tutelare e preservare in ogni modo.

 

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