Chiaramonte Gulfi (Rg): omaggio a Giuseppe Cultrera

Il prossimo 30 ottobre Chiaramonte Gulfi, centro in provincia di Ragusa, renderà omaggio a Giuseppe Cultrera, archeologo di fama nazionale, dimenticato dai più. A lui si deve la fondazione del museo Tarquinia, la direzione dei musei di Villa Giulia, della soprintendenza alle antichità di Roma e del Lazio, di Siracusa, subentrando al grande Paolo Orsi e di Genova.

Ora la sua città natale ha inteso dare il giusto risalto a Cultrera (1877 – 1968), fondatore anche della moderna etruscologia. Nel corso della presentazione del Convegno di studi a carattere nazionale che si terrà nella cittadina iblea il 30 ottobre 2013 con inizio alle ore 16.30 sono state evidenziate le ragioni alla base di questa importante giornata di studi.

A far conoscere questo Convegno ci hanno pensato il Sindaco, Vito Fornaro, il suo Vice e assessore alla cultura, Laura Turcis, il Presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto, Giorgio Chessari, il Direttore del Parco Archeologico di Kamarina, Giovanni Distefano, Giuseppe Rizza parete dello studioso e lo storico Giuseppe Cultrera.

Da tutti gli intervenuti è stata messa in risalto la figura dell’archeologo scomparso, impegnato da sempre per la tutela del patrimonio archeologico e più in generale di quello architettonico e urbanistico.       Uno studioso che ha affermato le sue idee anche contrapponendosi alla classe politica del tempo, anche in epoca fascista.

Il Convegno che si terrà nella sua città natale è il primo in assoluto che si celebra in Italia su Giuseppe Cultrera e che ha richiamato l’attenzione di insigni studiosi. Tra questi, Paola Pelagatti (Accademia dei Lincei) che conobbe direttamente il Cultrera, Lucilla de Lachenal (Ministero per i Beni Culturali). Oltre alla dott.ssa R. Panvini (Soprintendente ai BB.CC. di Ragusa), Giorgio Chessari, Giovanni Distefano, Giuseppe Rizza e Giuseppe Cultrera.

La mattinata che precederà il Convegno sarà dedicata, invece, agli studenti. Alle ore 10 nella Sala Sciascia, saranno affrontati alcuni aspetti dell’opera del Cultrera, grazie anche all’ausilio di immagini.   

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