Eccellenza A: Corrado Mutolo vi dico i nomi del mio dream-team e vi svelo quale sarà il miglior acquisto per la prossima stagione

Gli under si perdono perché hanno troppe distrazioni. Questi i migliori. Nel calcio bisogna portare la mentalità del creare

Corrado Mutolo è un tecnico competente che sa dare un taglio di professionalità e qualità a tutte le compagini di cui è stato allenatore. Da calciatore ha vestito le maglie di Elenka Tommaso Natale, Termitana, Trecastagni e Panormus. Il passaggio naturale dal campo di gioco alla pachina inizia con lo Sporting Palermo in prima categoria dove al primo anno centra la vittoria del campionato; oggi è il tecnico della Parmonval squadra con cui ha creato un binomio di qualità concreto e con cui ha sfiorato la promozione in serie D  nel campionato 2013-2014. Al Franco Lo Monaco si avvale del contributo fondamentale della proprietà (Aristide ed Edy Tamajo), di un direttore generale di spessore (Giovanni Castronovo) e di tutti i dirigenti e collaboratori: componenti appassionati ed indispensabili che permettono di fare girare al meglio gli ingranaggi della “macchina Parmonval”.

Raggiunto dalla redazione non si è tirato indietro ed intervistato in esclusiva per Eco di Sicilia, ha rilasciato dichiarazioni non banali e dalle molteplici sfaccettature.

D: Qual è il parere di Corrado Mutolo sul livello qualitativo del campionato di eccellenza in corso?

R: Il livello del campionato è ottimo, basta guardare la classifica per rendersi conto quanto sia livellato sia in alto che in basso come mai negli ultimi anni. L’unica pecca è purtroppo rappresentata da quanto fatto accadere da società blasonate come Terranova Gela e Marsala che con il loro andamento hanno falsato il campionato.

D: La Parmonval sta rispettando i programmi e sta portando a casa quanto prefissato all’inizio del campionato? L’obiettivo minimo poteva essere cambiato in corsa?

R: La Parmonval come primo obiettivo parte sempre con la salvezza, credo che dopo la mia stagione la società ha cercato di fare un campionato diverso con un budget diverso, ma bisogna sempre fare i conti con la realtà. Altri hanno delle rose importanti e malgrado ciò credo che i ragazzi stiano facendo un campionato in linea; con un po’ più di esperienza non avremmo regalato quegli 8/10 punti che oggi la Parmonval potrebbe avere in più, comunque i ragazzi stanno davvero dando tanto e non posso rimproverargli assolutamente nulla.

D: A tuo parere qual è la squadra rivelazione del campionato?

R: Metterei proprio la mia Parmonval. Quest’anno abbiamo avuto mille difficoltà oggettive: difficoltà per il campo; inoltre lungo il campionato abbiamo dovuto rinunciare per diverse partite a Ivan Tarantino e Ciccio Tarantino e adesso concluderemo la stagione senza uno dei punti di riferimento della squadra, ovvero Nicolò Bonito (a cui va un grandissimo in bocca al lupo) per rottura del crociato. La Parmonval è in lotta per la salvezza invischiata insieme a società blasonate come Mazara, Licata, Nissa e Favara, per noi essere in cotanta buona compagnia, con la possibilità di tirarci fuori, è un grosso traguardo.

D:  Calcisticamente cosa riesce a sorprenderti?

R: Mi sorprende ancora qualcosa, ma la sorpresa è assolutamente negativa. Nel calcio di oggi (a tutti i livelli) c’è tanta improvvisazione; si parte allo sbaraglio, con ruoli approssimativi se non addirittura inventati e poi non vige la meritocrazia; tutte condizioni che permettono ogni anno situazioni imbarazzanti simili a quella del Terranova Gela nel nostro campionato.

D: La parmonval vista quest’anno ha dato al sottoscritto l’impressione di poter essere bella e di poter essere forte, tuttavia più di una volta è rimasta soltanto l’impressione ed in più di una partita sia rimasto il cosiddetto “colpo in canna”.

R: Sono d’accordo. E’ quello che sempre rimprovero ai ragazzi pur con le mie responsabilità. Questo fa parte dell’inesperienza della squadra. La nostra rosa, escludendo i senatori, per la maggior parte è composta da ragazzi che hanno giocato poco in passato o che sono al loro primo anno da protagonisti, pertanto qualche partita non siamo stati bravi a chiuderla, anche per mancata fortuna, e numeri alla mano oggi la Parmonval con quegli 8/10 punti in più potrebbe essere salva già da un pezzo e chissà se non potevamo toglierci anche qualche sassolino dalla scarpa.

D: Il tiro da fuori area è una soluzione che forse si prova poco?

R: Si, effettivamente i numeri dicono che tiriamo poco da fuori. Diciamo che il nostro gioco prevede molto i cross dagli esterni, molte verticalizzazioni e gli inserimenti senza palla. In allenamento proviamo pure delle soluzioni con tiro da fuori, purtroppo in rosa sono pochi i ragazzi che hanno la caratteristica del tiro dalla distanza.

D: Spesso i giovani che escono dall’area under si perdono nel dimenticatoio. Chi sono i giovani della Parmonval per i quali ti senti di garantire un futuro calcistico? Quale l’under, tra gli avversari, che ti ha maggiormente impressionato?

R: I numeri delle statistiche sono impietosi. I ragazzi che si perdono sono moltissimi. La maggior parte degli under non sfruttano al meglio il triennio che hanno a disposizione, cullandosi del fatto che devono essere schierati obbligatoriamente si distraggono facilmente facendo venir meno l’impegno e la propensione al sacrificio. Nella Parmonval ci sono ragazzi interessanti che ho pure fatto giocare parecchio. Abbiamo D’Amore che ormai è un convocato fisso della Juniores regionale. Si sta ben comportando Sidoti, e anche Gambino e Mazzola a tratti hanno fatto bene. Grillo ha fatto quasi tutte le partite ed in alcune ha dimostrato di essere un giocatore di categoria superiore e purtroppo in altre partite no, credo che questo dipenda dal fatto che il ragazzo non abbia un grande passato alle spalle. Fuori dalla Parmonval, il nome che ho sempre fatto è Fricano del Paceco. Mi ha sempre impressionato per mentalità e capacità di fare la differenza.

D: Il calcio moderno è troppo stretto e compatto e sempre meno spettacolare; secondo Van Basten si potrebbe ipotizzare l’abolizione del fuorigioco. Da anni si parla di moviola in campo. Secondo Corrado Mutolo cosa dovrebbe essere riformato nel calcio professionistico e cosa nel calcio dilettantistico?

R: Se ne sono sentite e dette tante; io credo sia una questione di mentalità. In serie A si possono vedere massimo 3 o 4 partite divertenti, invece lo spettacolo offerto dal campionato olandese, spagnolo, tedesco o francese è di tutt’altra entità. Tutto quello che si dice potrebbe essere una soluzione per lo spettacolo, però a mio parere bisogna cambiare la mentalità; si dovrebbe partire dalle regole di base, dai settori giovanili iniziando ad inculcare il concetto del creare e non quello del vincere.

D: Tu sei uno dei maggiori conoscitori ed esperti della categoria, chi, tra i colleghi del campionato in corso, ritieni sia quello che ha portato più innovazioni dal punto di vista tecnico?

R: Oltre al gioco mi piace guardare nei colleghi anche il comportamento. Sinceramente quest’anno mi ha particolarmente impressionato Nicola Terranova della Folgore. Lui lavora molto in campo e con la possibilità di poter seguire il fratello che gioca nel Sassuolo, aggiorna e accresce sicuramente il proprio bagaglio tecnico e culturale del calcio. La Folgore è una squadra quadrata con le idee chiare, sempre messa bene in campo, dove si vede la mano dell’allenatore.

D: Escludendo i ragazzi della Parmonval, ti senti di azzardare un dream-team di calciatori del campionato di Eccellenza? ….al DG Castronovo, chi chiederesti di prenderti oggi stesso?

R: Si lo faccio volentieri. Vedendo i nomi ti dico che questa è una squadra che costerebbe tantissimo ad un presidente di eccellenza. Non so se la società mi farebbe mai una squadra del genere, me lo auguro, al D.G. Castronovo non chiedo nessuno perché il miglior acquisto per la prossima stagione sarebbe la partenza dei lavori per il terreno di gioco che permetterebbe alla squadra di fare un campionato con ambizioni diverse e potrebbe far diventare il Franco Lo Monaco un fiore all’occhiello per la città di Palermo. Questo il mio 4-4-2 da sogno che con la giusta mentalità potrebbe puntare tranquillamente ad un campionato di vertice:

1 Fagone (Castelbuono); 2 Fricano (Paceco); 3 Cammareri (Folgore); 4 Manfrè (Alba Alcamo); 5 Silvestri (Troina); 6 Giardina (Riviera Marmi); 7 Polito (Campofranco); 8 Rosella (Mazara); 9 Manfrè (Riviera Marmi); 10 Bognanni (Paceco); 11 Cordaro (Favara). Ovviamente, allenatore mister Corrado Mutolo

Maurizio Armanno, Cristofalo

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