Milazzo (Me): l’Adasc si mobilita contro gli odori molesti

É l’allarme odori molesti a Milazzo: in questo ultimo periodo gli eventi di emissioni odorigene si sono verificati  con  maggiore frequenza. L’associazione Adasc ormai da tempo segnala la presenza di odori nauseabondi alle istituzioni nazionali, regionali e territoriali anche alla prefettura di Messina e alla Procura della Repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto. Gli odori hanno reso l’aria irrespirabile con grave pregiudizio per la salute dei cittadini, soprattutto per la popolazione più a rischio. – dichiara il presidente dell’Adasc Giuseppe Maimone– Tale situazione crea un giustificato allarme per l’esposizione all’azione di agenti inquinanti potenzialmente dannosi per la salute pubblica e per la presenza di una maggiore incidenza di patologie ambientali. Siamo stanchi di non ricevere risposte certe e chiare dalle istituzioni, abbiamo il diritto di conoscere cosa respiriamo. La politica regionale si è sempre disinteressata del problema e ha prodotto solo chiacchiere. Da anni si è annunciato la realizzazione di un punto Arpa sul territorio, l’istallazione di un sistema di monitoraggio della qualità dell’aria completo. Non accettiamo più  promesse da marinaio. Vogliamo fatti chiari: Arpa è anni che dichiara mancava di strumentazione, fondi e personale”.

Si era intrapreso un percorso virtuoso con l’ex commissario di Arpa Sicilia  Salvo Cocina e con il direttore dell’ex ufficio speciale area ad elevato rischio di crisi ambientale Ninni Cusplilici, che purtroppo è stato interrotto con il cambio all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente e con la soppressione dell’ufficio speciale. Quando si iniziano a gettare le basi, per intraprendere iniziative concrete, magicamente vengono subito bloccate: infatti in quel periodo grazie ad un lavoro di rete si è potuto accertate con precisione l’origine del fenomeno ed erano state avviate una serie di azioni serie. Da quel momento il vuoto assoluto.

“La vicenda delle navi o la barzelletta delle fognature offendono l’intelligenza dei cittadini e gli industriali continuano il loro modus operandi per l’assenza di una seria attività di controllo e ispettiva. Chiediamo ufficialmente un autorevole intervento di S.E. il Prefetto di Messina. Chiederemo anche alla Procura della Repubblica di indagare su eventuali condotte omissive da parte degli enti deputati alla tutela della salute pubblica e dell’ambiente”.

Rodrigo Foti 

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