Palermo: “Sono stato io”, assassino confessa il duplice omicidio allo Zen

“Sono stato io. Ecco la pistola”. Così ha detto oggi Giovanni Colombo che si è costituito al comando provinciale dei carabinieri per il duplice omicidio di ieri allo Zen di Palermo in cui hanno perso la vita Antonino e Giacomo Lupo, padre e figlio, 53 anni e 19 anni. L’agguato ieri sera a colpi d’arma da fuoco nel quartiere di Palermo.

Oggi il giovane, accompagnato dai genitori e da altri familiari, ha confessato il duplice omicidio. Ad uccidere Antonino e Giacomo Lupo sarebbe stato lui con una pistola calibro 9. A mezzogiorno nella caserma dei carabinieri è scattata l’emergenza.

In pochi minuti è arrivata sul posto Ilaria De Somma, il sostituto procuratore di turno della procura. Poi la polizia scientifica e gli investigatori della squadra mobile. Colombo, 26 anni, con precedenti per droga, ha soltanto ammesso che esistevano antichi dissapori tra la sua e la famiglia delle vittime.

Nel primo pomeriggio Colombo, che ha anche alle spalle una condanna a 2 anni per rissa aggravata dello scorso 13 febbraio in cui era morto il giovane medico Aldo Naro, è stato trasferito in carcere.

Ieri sera padre e figlio hanno fatto una corsa disperata cercando di mettersi in salvo. Hanno guardato in faccia il loro assassino e hanno visto che impugnava una pistola. I due hanno provato a scampare all’assassino rifugiandosi tra i padiglioni di via Rocky Marciano, ma Colombo ha iniziato a sparare. Dodici colpi sono anati a segno e hanno ucciso il boxeur diciannovenne e il padre. Adesso si aspettano i risultati dell’autopsia.

L’assassino non si è dato per vinto fin quando non ha visto cadere tutte e due le sue vittime a terra, agonizzanti. Sull’episodio continuano le indagini degli inquirenti per risalire al movente del terribile gesto.

A seguito della sparatoria alcuni familiari delle vittime, sentendo i colpi, hanno intuito che stava succedendo qualcosa di grave e sono scesi in strada. Immediatamente hanno caricato in auto Antonino Lupo, che sembrava il più grave, mentre Giacomo è stato soccorso da un’ambulanza del 118. Una corsa inutile, quella verso l’ospedale Villa Sofia, dove padre e figlio sono arrivati già privi di vita.

Commenti
Caricamento...

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi