Comiso (Rg): sparatoria in centro, falso allarme

Quando le fake news corrono sui social. Come è successo a Comiso, nel ragusano, dove era stata segnalata la presenza di un uomo che con un mitra stava seminando il panico nella cittadina. E invece era una notizia falsa.

Un agente di polizia mentre si trovava all’interno di un panificio con le proprie figlie, era stato avvisato proprio dal panettiere che a Comiso circolava un extracomunitario con un mitra e che stava sparando per le strade. Per questo il panettiere si era detto meravigliato di vedere il poliziotto ancora in giro e per di più con le figlie, mentre sui social circolava già la notizia, più volte condivisa da diversi utenti.

L’operatore di polizia, senza perdere tempo, in quel momento si è messo in contatto con il personale del commissariato per verificare i fatti e vedere se fosse necessario intervenire, ma con sommo stupore ha notato che i colleghi erano assolutamente all’oscuro di quanto accaduto.

L’agente ha lasciato le figlie ed è andato in ufficio. Nel frattempo i colleghi della centrale operativa confermavano che non erano a conoscenza dei fatti interpellando anche le altre forze di polizia presenti sul territorio. Anche i carabinieri riferivano che erano a conoscenza dei fatti che il poliziotto stava dicendo, avendolo saputo con la stessa identica modalità, ma in un altro esercizio commerciale.

Sono state così approntate diverse pattuglie in città e altre che perlustravano il territorio con l’aiuto delle pattuglie di polizia di Ragusa. A meravigliare la polizia sono state soprattutto le segnalazioni che circolavano sui social e che erano tutte molto simili, rendendo ancora più difficile presupporre che il fatto potesse essere solamente una bufala.

Di fatto la notizia riportava che due persone vicine ad un furgone bianco si erano scambiate un mitra ed uno di questi, di colore, dopo averlo imbracciato aveva sparato tre colpi dall’esterno verso l’interno del furgone. Questo era stato riferito sui social.

Nel contempo al commissariato giungevano telefonate di gestori di locali, soprattutto serali e notturni che chiedevano se era il caso di chiudere le attività visto quanto stava capitando a Comiso. Le ricerche degli autori del fatto sono state capillari e senza sosta fino alle 22.00 di sera mentre alcuni agenti stavano visionando le telecamere cittadine per poter acquisire qualche elemento utile alle indagini.

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