Modica (Rg): la polizia contro le truffe su internet

Nel corso delle festività natalizie aumentano i casi di truffe legate ad acquisti online. Gli agenti della polizia di Stato di Modica, nel ragusano, hanno per questo denunciato tre persone.

Uno di loro, residente a Foggia, aveva posto in vendita 4 cerchi in lega per auto, intascando 350 euro e rendendosi irreperibile. I.N., 50 anni, con pregiudizi di polizia, pur di non essere individuato, ha utilizzato per il contatto con la vittima un’utenza intestata ad uno straniero su cui sono in corso ora indagini.

Un’altra truffa ha riguardato un uomo che ha ricevuto un messaggio sul proprio cellulare in cui veniva invitato ad aggiornare le credenziali del suo conto corrente. Quasi in contemporanea ha ricevuto una telefonata da un’utenza fissa della capitale, il cui interlocutore lo avvertiva che a causa di un disguido tecnico il codice non era stato inviato. Il titolare del conto postale ha seguito le indicazioni del suo interlocutore e dopo l’interruzione della comunicazione ha verificato un ammanco di 2650 euro sul suo conto corrente.

Vittima della terza truffa è stata una ragazza di circa vent’anni che da circa un mese aveva contatti con un suo coetaneo del nord Italia tramite Whatsapp. Qui il giovane pubblicizzava la vendita di una consolle giochi, ultimo modello e per concludere l’affare ha fornito alla giovane il proprio codice fiscale e anche una sua fotografia. La vittima ha spedito 192 al giovane e per ricevere rassicurazioni sull’invio di quanto acquistato, gli era stata inviata una foto con i dati del tracciamento del pacco. Trascorsi i giorni senza avere notizie e senza poter rintracciare il giovane, la vittima è andata in un ufficio postale per avere notizie sulla spedizione e le veniva risposto che con quel codice, da circa cinque anni, non era più valido.

Alla vittima non è rimasto altro che farsi accompagnare dal genitore a denunciare l’accaduto alla polizia, fornendo il codice fiscale dell’autore del raggiro che, ovviamente, era una persona diversa da quella del giovane raffigurato nella foto che era stata inviata alla ragazza dal contatto Whatsapp.

Numerose sono altre denunce giunte agli agenti della polizia di Stato, ma sono ancora da evadere. Si è anche in attesa di ricevere accertamenti espletati da altri uffici di polizia dislocati in diverse regioni d’Italia.

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