Palermo: regione e finanza siglano un protocollo contro truffe e frodi

Fondi e gare pubbliche, più controlli e verifiche contro truffe e frodi. A Palermo si è svolto il primo incontro sull’attuazione del protocollo d’intesa Regione-guardia di finanza.

Il protocollo d’intesa, già firmato dal presidente della regione siciliana, Nello Musumeci e dal generale Ignazio Gibilaro, servirà a rafforzare la collaborazione e le rispettive azioni a tutela del corretto andamento della spesa pubblica erogata dalla regione.

Il vicepresidente della regione e assessore all’econmia, Gaetano Armao e il colonnello Vincenzo Di Rella, stamattina hanno presentato il protocollo d’intesa al comitato di attuazione costituito dai dirigenti generali, Grazia Terranova, dell’ufficio speciale autorità di Audit, Patrizia Valenti dell’ufficio speciale autorità di certificazione dei programmi cofinanziati dalla commissione europea; dal ragioniere generale, Giovanni Bologna e da Benedetta Cannata, del bilancio e del tesoro nell’ambito delle iniziative volte a garantire il migliore impiego delle risorse comunitarie e l’affinamento dei sistemi di prevenzione e contrasto delle irregolarità ai danni del bilancio dell’unione europea.

In base all’accordo la Regione si impegna a fornire annualmente alle fiamme gialle la banca dati, distinta per province, dei beneficiari dei finanziamenti comunitari per la programmazione 2014-2929. Provvederà, poi, a segnalare tempestivamente alla guardia di finanza “i fatti e le condotte che possono configurare violazioni tributarie, i possibili profili di rilievo penale e gli illeciti di natura economica e finanziaria in danno della spesa pubblica e del corretto andamento della pubblica amministrazione”.

Il vicepresidente Armao ha precisato che entro questa settimana sarà emanata la circolare applicativa del protocollo a tutti i dipartimenti regionali e che saranno immediatamente avviate le necessarie attività formative. La guardia di finanza, comando regionale della Sicilia, dal canto suo, comunicherà alla regione l’avvio di ispezioni e verifiche nei confronti dei destinatari dei fondi pubblici.

In caso di irregolarità  amministrative, il comando provinciale interessato informerà la regione e in particolare l’autorità di Audit per i programmi cofinanziati e la ragioneria generale, in caso di acquisti della Cuc, centrale unica di committenza, specificando le disposizioni violate, la natura e l’entità della spesa, il momento o il periodo in cui è stata commessa l’infrazione e le possibilità di recupero.

Ad occuparsi dell’attuazione del protocollo sarà un comitato costituito da rappresentanti regionali e che si riunirà ogni sei mesi.

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