Catania: lite al distributore di benzina, uomo prende pistola e spara, arrestato

Dopo una banale lite al distributore di benzina, un uomo ha preso la pistola e ha esploso tre colpi d’arma da fuoco. Una volta rintracciato è stato arresato insieme al figlio perché in casa avevano armi clandestine.

I carabinieri della stazione di Catania Librino hanno arrestato Filippo e Francesco Barbagallo, rispettivamente 71 e 37 anni. Il padre dovrà rispondere di tentato omicidio, porto e detenzione illegale di armi clandestine, mentre il figlio, già ai domiciliari per armi, è ritenuto responsabile di detenzione illegale di armi clandestine.

Ieri sera, intorno alle 19.00, all’interno del rifornimento di carburanti dell’Agip, ubicato in stradale Gelso Bianco, il 71enne, al termine di una lite nata con un catanese di 34 anni, per chi per primo dovesse inserire i soldi nella colonnina del self service, ha estratto una pistola esplodendo tre colpi all’indirizzo del contendente, miracolosamente andati a vuoto, per poi fuggire via a bordo della sua auto.

La vittima, terrorizzata, ha chiamato il 112 consentendo l’intervento sul posto dei militari di Librino che, dopo aver repertato i tre bossoli, analizzato le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza all’interno del distributore, hanno riconosciuto l’aggressore rintracciato poco dopo nella casa del figlio.

Nel corso di una perquisizione domiciliare i carabinieri hanno trovato, nascosta nella camera da letto, una pistola con matricola abrasa, utilizzata dall’uomo all’interno del distributore. Gli operanti hanno trovato anche un fucile Hestal calibro 12 risultato rubato il 22 aprile del 1979 a Narcao (Ca), 1 revolver a tamburo senza marca e matricola noncheè una trentina di cartucce di diverso calibro.

Le armi e le munizioni sono state sequestrate mentre gli arrestati, dopo le formalità di rito e su disposizione dell’Autorità giudiziaria, sono stati associati al carcere di Catania piazza Lanza.

Le armi sequestrate, nei prossimi giorni, saranno inviate agli esperti del Ris di Messina che le sottoporranno a degli esami tecno-balistici per stabilirne l’eventuale utilizzo in pregressi episodi criminali.

 

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