Trapani: condannato per mafia gestiva cooperative per migranti, arrestato Fratello, ex deputato Ars

L’ex deputato dell’assemblea regionale siciliana, Onofrio Fratello, è stato arrestato dai carabinieri insieme ad altri due indagati per intestazione fittizia di beni e bancarotta fraudolenta, entrambi suoi fidati collaboratori, finiti ai domiciliari.

Nell’indagine, condotta dai carabinieri del comando provinciale di Trapani, sono coinvolte anche altre sei persone a cui sono stati notificati avvisi di conclusione indagini.

Secondo l’accusa, Onofrio Fratello, condannato nel 2006 per concorso esterno in associazione mafiosa nell’operazione denominata Peronospera, avrebbe intestato fittiziamente quote e cariche sociali di cooperative per l’accoglienza di migranti a prestanome. In questo modo occultava i proventi delle attività economiche ed evitava di comunicare le variazioni patrimoniali come imposto dalla legge ai condannati per reati di mafia.

Fratello si serviva di prestanomi per le cariche sociali delle sue quattro cooperative per l’accoglienza dei migranti di Alcamo. Uno di loro era il fratello Salvatore Fratello. Onofrio, ex deputato all’Ars dell’Udc è stato condotto in carcere. Per il fratello Salvatore, invece, è stato disposto l’obbligo di dimora.

Onofrio Fratello, nel 2005, quando era consigliere comunale ad Alcamo, era rimasto coinvolto nell’operazione Peronospera e dopo le confessioni del collaboratore di giustizia Mariano Concetto, aveva patteggiato una condanna a 18 mesi di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. 

Fratello all’epoca aveva ammesso di avere un contatto costante con esponenti di spicco di Cosa nostra. Nel 2011 la polemica quando decise di riprovarci in politica e di candidarsi. Aveva chiesto la riabilitazione e il tribunale di sorveglianza di Palermo, col nullaosta di Dda e della questura di Trapani, gliel’aveva concessa. Dal 2006 al 2011 Fratello aveva sempre osservato una buona condotta fino all’arresto di questa mattina.

Nell’operazione di oggi i carabinieri del comando provinciale di Trapani hanno accertato una serie di manovre illecite attuate da Fratello con la complicità di due soggetti a lui vicini, anche loro arrestati e sottoposti agli arresti domiciliari finalizzate a trasferire beni e servizi di una società sportiva di sua proprietà, dichiarata fallita nel 2015, ad altra società da lui costituita ed intestata ad uno dei complici. L’obiettivo era eludere la normativa fallimentare, integrando così la condotta di bancarotta fraudolenta per distrazione.

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