Campobello di Mazara (Tp): truffa per finanziamenti regionali, sequestro della finanza

Agenti della guardia di finanza a Campobello di Mazara, centro in provincia di Trapani, hanno scoperto una truffa per finanziamenti regionali ed eseguito un sequestro preventivo nei confronti dei responsabili.

Le fiamme gialle hanno accertato che un’impresa agricola del luogo aveva ottenuto quasi 200 mila euro fi finanziamento regionale per la promozione dello sviluppo rurale, concesso per la realizzazione di un agricampeggio nella contrada Granitola dello stesso comune.

Le indagini hanno accertato l’irregolare rilascio all’azienda agricola, da parte del dirigente pro tempore del settore urbanistica del comune di Campobello di Mazara, della concessione edilizia per la realizzazione della struttura, dal momento che non è stata acquisita la necessaria preventiva autorizzazione della soprintendenza dei beni culturali ed ambientali di Trapani, sia sul progetto esecutivo relativo alla costruzione di una piscina e all’installazione di impianti eolici, fotovoltaici e solare termico, sia con riguardo a variazioni estetiche al progetto originario e alla modifica dell’area di sedime del corpo interessato.

Per questi motivi la dirigente dell’azienda agricola è stata denunciata anche per concorso in truffa aggravata e abuso d’ufficio.

Le fiamme gialle, inoltre, hanno accertato la falsa attestazione da aprte di due funzionari dell’ispettorato provinciale dell’agricoltura di Palermo, dell’avvenuta ricezione della documentazione necessaria all’ammissione al finanziamento in rassegna nell’ultimo giorno utile previsto dal bando. In realtà la documentazione era pervenuta all’ufficio competente il giorno successivo alla scadenza.

I due funzionari dell’ispettorato agrario sono indagati per concorso in falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale. Per questo è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo per equivalente, emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Palermo.

Il provvedimento, notificato a tutti e cinque gli indagati concorrenti nel reato di truffa aggravata, ha avuto ad oggetto liquidità presente nei conti correnti nella disponibilità degli indagati.

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