Naso (Me): Gaetano Nanì candidato con Fratelli d’Italia

(di Nancy Calanna)

Le elezioni politiche sono prossime al loro compiersi. Naso si presenta per il collegio di Messina con il candidato Gaetano Nanì per la lista Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra.

Ad oggi questo antico paese dei Nebrodi vanta all’incirca 4 mila abitanti. All’inizio del XX secolo, Naso era una città ricca, illustre e prosperosa. Non è un caso se un secolo fa Naso aveva il suo primo e ad oggi unico deputato eletto Francesco Lo Sardo.

Storia di un uomo eroico che vanta un vissuto degno d’un poema epico. In realtà Lo Sardo apparteneva a tutt’altra corrente politica del Nanì, era un  socialista ed in quanto tale  si battè e morì nelle carceri sotto il regime fascista proprio per i suoi ideali, per il suo popolo, per il suo credo. La storia racconta.

Oggi nel 2018 troppe cose sono cambiate: politica, società, interessi che si sono evoluti in maniera tale che fare un confronto diventa impossibile. La stessa libertà per cui si battè e a causa di cui morì questo grande uomo ci viene ugualmente privata ma in forme e con modalità molto più sottili e diverse. Da allora la classe dirigente di Naso e andata via via disgregandosi, cosi la sua storia e le sue antiche ricchezze.

All’inizio dell’ultimo decennio del XX secolo, Nino Pizzo che apparteneva al MSI provò l’escalation per le nazionali ma senza riuscirci. Adesso per la seconda volta Gaetano Nanì, commercialista con uno studio nel proprio Paese, tenta la scalata.

A 18 anni Consigliere Comunale ricoprì per oltre due anni la carica di vicesindaco, in seguito fu consigliere d’opposizione per quasi 3 anni. Da 7 anni ricopre il ruolo di presidente del Consiglio comunale sempre nel suo paese d’origine Naso. Fin dall’inizio ha aderito ad Alleanza Nazionale e dalla sua fondazione (5 anni fa) fa parte di Fratelli d’Italia.

In un momento storico decadente, in un Comune, una regione ed una nazione che annaspano, il programma di ogni singola lista politica si presenta straordinariamente allettante. Così si evince dal programma elettorale con cui Gaetano Nani si presenta per la Camera dei deputati alle elezioni politiche di questo 4 marzo  “gioventù nazionale protagonista delle sorti dell’Italia; competitivi giovani italiani con giovani europei; abolizione Buona Scuola; superamento alternanza scuola lavoro; concreto orientamento università lavoro; rispetto corpo docente; aggiornamento tecnologia ultima generazione; borse di studio ai meritevoli; occupazione giovanile; autoimpiego sviluppo incubatori imprenditoriali e professionali; zero tasse imprese ai giovani; fondo garanzia mutuo prima casa delle giovani coppie; formazione obbligatoria per protezione civile, antincendio, difesa del territorio, sicurezza stradale; lotta all’alcol, alla droga ai trafficanti..”. Insomma, come ogni lista che si rispetti un programma di tutto punto, pertanto diviene inevitabile porgli delle domande:

Da eletto in Parlamento, crede pienamente nella realizzazione dei punti da voi espressi nella vostra lista?

Credo che i punti del programma di Fratelli d’Italia siano assolutamente attuabili. Sono sobri e non giocano con gli umori degli elettori. Sono punti programmatici che partono dalla tutela della famiglia e quindi dell’incentivo alle nascite, alla tutela del made in Italy nel senso di promozione dei nostri prodotti agro-alimentari, delle nostre eccellenze industriali, della moda e delle bellezze naturalistiche che solo l’Italia possiede. Molta attenzione è stata prestata alle aziende che vengono premiate solo se creano occupazione e maggior reddito. Significa che ogni nuova assunzione verrà completamente detassata ed il nuovo reddito oltre quello dichiarato l’anno precedente verrà tassato al 15% fisso. Questo significa incentivare la produzione e non far temere all’azienda di pagare più tasse di quello che si produce. Tutte queste misure non comportano nuova spesa, ma solo maggiori introiti nel bilancio nazionale, appunto per questo Le dico che è un programma attuabile. In ogni caso vi chiedo di consultare, con calma, i 15 punti programmatici di FDI rintracciabile sul sito del partito o sulla mia pagina facebook.

Se in decenni di storia la classe politica italiana non è riuscita a realizzare neppure la metà di tali affermazioni, come pensate di riuscirci voi?

Se nei decenni passati i governi non sono riusciti ad attuare il programma di sviluppo per la nostra Italia la causa è da ricercare in diversi fattori, non ultima la crisi finanziaria mondiale. Ma, In Italia, purtroppo i governi passati hanno preferito garantire le banche e l’alta finanza piuttosto di tutelare i più deboli e lo sviluppo delle infrastrutture. Basti pensare i miliardi di euro che di notte e notte sono serviti a “salvare” la Monte dei Paschi di Siena e Banca Etruria …. Non so se lo Stato sarebbe stato così efficiente se a fallire fosse stata una qualsiasi altra azienda della nostra Sicilia.

Quali secondo lei le principali problematiche che attanagliano il nostro Paese?

Secondo me la mancanza di infrastrutture al Sud. Questo crea diseguaglianza sociale. Se le vie di comunicazioni, gli aeroporti, le ferrovie fossero al pari di quelle del nord, il meridione avrebbe una possibilità di sviluppo e creazione di ricchezza maggiore rispetto agli Italiani di Milano o di Torino. Noi abbiamo maggiori risorse, soprattutto naturali che possono fare la differenza e quindi se avessimo le stesse possibilità commerciali del Nord Italia, potremmo sfruttarle maggiormente in quanto abbiamo qualcosa che li non hanno: i siti culturali, le bellezze naturali e quindi lo sviluppo turistico che dovrebbe fare la differenza. Sviluppando il Sud riparte l’Italia.

Quale il suo desiderio per la Sicilia e di siciliani?

Il mio desiderio per la Sicilia e quindi per i Siciliani è quello che, finalmente, si scrolli di dosso quel senso di inferiorità rispetto al resto dell’Italia e che cominci a parlare delle bellezze che ha intorno e la finisca di parlare solo di mafia e di antimafia. All’esterno dei nostri confini ci vedono solo e sempre come mafiosi. Finalmente, con il nuovo governo Musumeci, sta cominciando a cambiare questo stato. Non dobbiamo piangerci addosso, dobbiamo essere propositivi e positivi, siamo la regione più bella al mondo. Abbiamo il 50% delle risorse culturali Italiane, siamo al centro del Mediterraneo, abbiamo produzioni agricole che tutti ci invidiano, abbiamo le spiagge più belle d’Italia. Abbiamo i borghi più belli d’Italia…

Concorrendo allo stesso ruolo che 100 anni fa ricopriva un suo illustre concittadino, Francesco Lo Sardo, quali i confronti che ne trarrebbe?

Impossibile fare un confronto con Francesco Lo Sardo. Il contesto storico e sociale era diverso. Lui è stato un degno rappresentante di quel periodo ed ha fatto della lotta per il lavoro e la libertà il distintivo della sua vita che per quei lavori ha perso. Impossibile. La Storia deve servire da insegnamento e monito e deve essere guardata a 360 gradi, secondo il proprio convincimento e non per come te la raccontano. Lo Sardo è stato ed è un simbolo. Non penso possa essere replicato o raffrontato con altri personaggi, figuriamoci io. Il mondo non è più quello degli anni 20, oggi le libertà ci sono negate da tante altre situazioni e con altri sistemi. Se ragionassimo un po’ capiremmo che ogni nostro singolo passo, oggi, è controllato. Bancomat, telepass, pagamenti elettronici, verifiche bancarie, localizzatore di posizione del telefonino… vedete siamo liberi? Non penso… Il futuro, oltre a tutti gli altri problemi sociali, ci riserverà la problematica di tutelare la nostra privacy… la nostra libertà.

Nancy Calanna

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