Trapani: la banda musicale sul bus dell’Atm aspettando la befana

Continuano gli eventi natalizi a Trapani. Una proficua collaborazione tra enti pubblici, associazioni, aziende che, oltre ad un decoroso addobbo urbano natalizio, ha permesso di stilare un cartellone di eventi ricco e di qualità.

Domani, venerdì 5 gennaio si svolgerà l’evento “Aspettando la Befana”: la Banda Musicale “Città di Trapani” si esibirà con marce allegre sul bus scoperto dell’ATM che percorrerà le vie della città. L’iniziativa, inserita nel programma degli eventi natalizi trapanesi, è stata resa possibile grazie alla fruttuosa collaborazione tra il Luglio Musicale Trapanese, l’ATM e il Comune di Trapani.

Nella circostanza, per l’undicesimo anniversario dell’omicidio di Antonio Via ci sarà una sosta al centro Nino Via. Il bus partirà dalla Villa Margherita alle ore 17:00 e percorrerà Via Fardella, Via Marsala, Via Castellammare, Viale Regione Siciliana, Via G. Verga, Via Michele Amari, Via Teocrito, Centro Nino Via, Via Diodoro Siculo, Via Tenente Alberti, Viale Marche, Chiesa SS. Salvatore, Via Villa Rosina, Via Sen. Giuseppe D’Alì, Campetti Sorrentino, Via Giacomo Lo Verde, Via Francesco Rodolico, Via F. Sceusa, Via Palermo, Via Marconi, Via Conte Agostino Pepoli, Via Fardella, Via Spalti, Porto.

Altro appuntamento a chiusura delle festività natalizie: musica gitana dal vivo, sabato 6 gennaio, alle ore 18.30, a Piazza Saturno a Trapani con i “Nova Igre”: Margherita Abita alla voce, Francesco Ciulla al basso, Luca Valenza alle percussioni e alla voce, Corrado Orfeo alla chitarra e al bouzouki, Gianpiero Risico al clarinetto, Joao Silvan al violino.

Madama Butterfly regia Adelmo togliani dal 20 Maggio al 5 giugno 2014 Teatro Belli di Roma

Madama Butterfly è stato un riadattamento in prosa tra i più soddisfacenti ed entusiasmanti di sempre. I toni drammatici, estremi ed esasperati credo occupino da sempre la parte preponderante e protagonista del mio animo e quindi il processo di creazione emotiva diretto verso questo universo è in me celere e abbastanza naturale.

Sbarcato a Nagasaki, all’inizio del XX secolo, Pinkerton , ufficiale della marina degli Stati Uniti, per vanità e spirito d’avventura si unisce in matrimonio, secondo le usanze locali, con una geisha quindicenne di nome Cho Cho-san, termine giapponese che significa Madama (San) Farfalla ( Chō?), in inglese Butterfly , acquisendo così il diritto di ripudiare la moglie anche dopo un mese; così infatti avviene, e Pinkerton ritorna in patria abbandonando la giovanissima sposa.

Ma questa, forte di un amore ardente e tenace, pur struggendosi nella lunga attesa accanto al bimbo nato da quelle nozze, continua a ripetere a tutti la sua incrollabile fiducia nel ritorno dell’amato.

Pinkerton infatti ritorna dopo tre anni, ma non da solo: accompagnato da una giovane donna, da lui sposata regolarmente negli Stati Uniti, è venuto a prendersi il bambino, della cui esistenza è stato messo al corrente dal console Sharpless , per portarlo con sé in patria ed educarlo secondo gli usi occidentali. Soltanto di fronte all’evidenza dei fatti Butterfly comprende: la sua grande illusione, la felicità sognata accanto all’uomo amato, è svanita del tutto.

Decide quindi di scomparire dalla scena del mondo, in silenzio, senza clamore; dopo aver bendato il figlio, dietro un paravento, nella struggente e drammatica scena finale, Cho Cho-san si colpisce al collo (secondo l’usanza giapponese denominata jigai) con un coltello tantō pervenutole in eredità dal padre e con il quale lo stesso aveva commesso seppuku. Pinkerton si reca nella stanza di Butterfly per chiederle scusa ma è troppo tardi e trova Butterfly ormai morta, mentre il bambino, bendato, gioca con una bambola e una bandierina americana, ignaro di tutto.

All’interno di un’opera così immensa come quella di Butterfly vi è dentro tutto: le attese,  i ritorni, le speranze disilluse, gli epiloghi che, come nella vita reale, non sono quasi mai ne teneri ne consolatori,  quest’opera è e rimane, per me, poetica esemplare ed eccellente, parabola della vita, un piccolo grande gioiello tanto prezioso quanto vulnerabile, impalpabile al tocco, come pronto a sgretolarsi ad un solo sguardo, è la condensazione della vita nella sua struggente ed evanescente bellezza, nella sua forza potente e nulla al tempo stesso,  è stato un grosso ma onorato impegno per me, tra i più felici di sempre

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