Tortorici (Me): bollette pazze dell’Ato anche a utenti deceduti

L’Ato Messina1, società ormai in liquidazione, continua ad inviare cartelle per richiedere il pagamento di presunti arretrati. Lo scorso anno lo aveva fatto chiedendo il pagamento della spazzatura del 2011-2012 anche a chi la bolletta l’aveva regolarmente pagata.

Adesso, a ridosso delle festività natalizie, poco prima della fine dell’anno, l’Ato Me1 ha inviato a centinaia di contribuenti di Tortorici (Me) raccomandante per il pagamento dei conguagli riferiti al 2012. Avvisi inviati poco prima del 31 dicembre, giorno in cui gli eventuali debiti sarebbero andati in prescrizione.

Alcune fatture, inoltre, sono state inviate dall’Ato Me1 spa anche a gente ormai morta da più di 2 anni. E’ vero che all’epoca l’utenza era intestata al destinatario della raccomandata, ma oggi gli eredi si trovano a dover capire come destreggiarsi di fronte alle bollette chieste dalla società in liquidazione che gestiva il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Non è solo questo il problema. L’Ato Me1 spa chiede ai contribuenti oricensi anche il pagamento di quelle annualità del servizio che, invece, erano state pagate direttamente al comune di Tortorici.

Dalla casa comunale arrivano rassicurazioni per i cittadini che hanno pagato le tariffe della spazzatura all’amministrazione, come disposto dalla stessa negli anni scorsi e che, pertanto, non dovranno nulla pagare all’Ato.

La Spa in liquidazione il 9 agosto del 2017 era stata sanzionata dall’autorità garante della concorrenza e del mercato per la scorrettezza delle pratiche commerciali nella riscossione della TIA per i cittadini dei 33 comuni compresi nell’attività d’ambito per gli anni dal 2008 al 2012.

Era stato accertato dal Garante che “l’Ato ha attivato illegittimamente procedure coercitive di pagamento attraverso l’ingiunzione fiscale per il pagamento di importi prescritti o di cui non era stata verificata l’effettività o l’avvenuto pagamento. Inoltre non era dotato di alcun supporto in grado di fornire agli utenti i riferimenti necessari per verificare le pretese creditorie vantata oltre all’assenza di un valido ed efficace sistema di gestione delle istanze dei consumatori in merito alle richieste di pagamento ricevute, nonché la mancata risposta alle istanze di riesame in autotutela”.

Nonostante tutto ciò l’Ato continua ad inviare bollette, anche a persone morte da anni, a ridosso della prescrizione.

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