Catania: pesca illegale nell’oasi del Simeto

Pescatori si trovavano illegalmente nell’oasi del Simeto a Catania. L’area è stata osservata dagli agenti del commissariato borgo Ognina insieme a personale del servizio gestione riserve naturali della città metropolitana di Catania.

È stata rilevata la presenza di numerosi natanti, alcuni dei quali provvisti di motore e ormeggiati illegalmente sulle sponde del fiume. All’interno della riserva è stata rilevata la presenza di numerose barche, alcune senza motore e ormeggiate illegalmente sulle sponde del fiume, e altre poste a secco sul suolo, con presenza di materiale vario da pesca del tipo reti galleggianti altresì contenitori in plastica e vari rifiuti, tra cui tracce di lubrificanti. Tutto ciò procura un evidente deterioramente dell’habitat e conseguente danneggiamento della fauna e della flora protetta.

Il personale di polizia dopo un’attenta attività di osservazione, ha avvistato prima un individuo e immediatamente dopo altri due, bloccati prima che salpassero con la propria barca e iniziassero l’attività di pesca illegale con particolare riferimento al novellame.

Tutti e tre i pescatori sono stati indagati in stato di libertà per il reato di deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto che punisce chi ne compromette lo stato di conservazione.

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A due di queste barche, inoltre, è stata contestata la violazione amministrativa per essersi introdotte in un sito protetto con un motore. I due natanti sono stati sottoposti a sequestro penale.

L’attività di osservazione è proseguita per tutta la mattinata e poche ore dopo, da uno dei punti di osservazione, gli agenti hanno notato un’imbarcazione a ridosso dell’area della foce, dunque sempre in area protetta. È stato richiesto l’intervento della guardia costiera e ciò per evitare che il natante potesse fuggire via mare ed interrompere l’attività illegale in corso. Agenti della guardia costiera, una volta intercettato il natante con quattro persone a bordo, ha provveduto a bloccare l’imbarcazione e accompagnarla al porto di Catania per l’ulteriore attività di polizia giudiziaria.

I quattro individui sono stati denunciati per il deterioramento di habitat all’interno di un sito protetto che punisce chi ne compromette lo stato di conservazione. L’imbarcazione di uno di loro è stata sequestrata penalmente. Infine, all’interno del natante sono stati trovati parecchi chili di pesce appena pescato, tra cui novellame, sequestrato dopo un’accurata ispezione da parte dell’asp per verificarne la genuinità. Il pesce è stato donato in beneficenza alla locanda del Samaritano.

I quattro soggetti sono stati denunciati anche per l’illegale pesca del novellame, triglie e orate e dovranno pagare una sanzione da mille euro ciascuno.

Inoltre, al proprietario dell’imbarcazione, sono state contestate violazioni amministrative punite con sanzioni di oltre 2.000 euro per la pesca effettuata e per detenere attrezzatura da pesca non consentita, non autorizzata e non conforme alla normativa vigente.

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Un altro individuo, infine, è stato sorpreso mentre si introduceva con il proprio veicolo in un’area protetta con mezzi di cattura e di pesca. Per questo gli è stata anche contestata una violazione ammnistrativa con sanzione di 103 euro.

 

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