Palermo: verso l’Efebo d’oro edizione 39

Domenica prossima, 12 novembre, il cinema De Seta dei cantieri culturali alla ZIsa di Palermo si aprirà la 39° edizione dell’Efebo d’oro. Da lunedì i primi film in concorso e proiezioni per le scuole.

La manifestazione si aprirà alle 21.00 di domenica con un messaggio di Agnèe Varda, premio alla carriera 2016. La grande regista francese saluterà il pubblico palermitano presente all’anteprima del suo film “Visages, Villages”, realizzato insieme al suo amico jR e fotografo di strada, autore di Ellis. Il biglietto costa 3 euro.

Lunedì 13 novembre, al cinema De Seta dei Cantieri culturali alla Zisa, iniziano le proiezioni degli otto film in concorso tratti da opere letterarie. Il biglietto costa 3 euro.

Alle 16,30 La mia vita da Zucchina (Svizzera, Francia 2016, 66’) di Claude Barras, tratto dal libro Autobiografia di una Zucchina di Gilles Paris, film d’animazione in stop-motion arrivato fino alla candidatura ai Golden Globe e ai Premi Oscar 2017.

Alle 18,30 Lady Macbeth (UK 2016, 89’) di William Oldroyd, prodotto da BBC Films e British Film Institute, basato sul racconto Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov.

Sempre al Cinema De Seta, alle 20.00 proiezione dei cortometraggi di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi FRAMMENTI ELETTRICI N 1. e ROM UOMINI; alle 20.30 per la Retrospettiva Kureishi

proiezione del film di Roger Michell VENUS (U. K. · 2006 · ’95). Ingresso libero.

Alle 9.00 inizia la prima giornata di proiezioni per le scuole con Lady Macbeth di William Oldroyd.

Lunedì 13 novembre alle 9,00 Incontro si presenta il progetto Giovani-Media-Cittadinanza realizzato in collaborazione con l’Università di Palermo, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza della città di Palermo, il Centro Tau, l’Istituto Tecnico-Economico Pio la Torre, l’Istituto Ragusa-Kiyohara-Parlatore, il Liceo Vittorio Emanuele II, l’Istituto Magistrale Statale Regina Margherita. Seguirà la proiezione dei 6 video realizzati dalle scuole.

Programma 12 e 13 novembre

Visages, Villages

di Agnès Varda, JR (Francia 2017, 89’)

Produzione: Ciné Tamaris, Social Animals, Rouge International, Arte France Cinéma, Arches Films

Distribuzione Italia: Cineteca di Bologna

Un incontro magico, quello tra Agnès Varda e JR, “fotografo di strada”, autore di gigantesche immagini che diventano murales. 89 anni lei, 34 lui. Un abisso anagrafico ma una spinta comune: la passione per le immagini e per come queste possono essere mostrate, condivise, esposte. Dal loro incontro, che risale al 2015, e dalla loro amicizia nasce l’idea di fare un film assieme. L’idea di un viaggio attraverso la Francia rurale, utilizzando un camion che è un occhio che guarda, una macchina fotografica con le ruote. Autori e attori con un differente ritmo di marcia e un diverso senso artistico dell’istantanea, Agnès e JR si interrogano sul senso del loro lavoro, sul valore delle immagini, della loro produzione, della loro democratizzazione. Di quelle immagini fanno un dono da offrire alle persone che incontrano, pellegrini anonimi, complici attivi, modelli e muse ispiratrici. E mentre JR fissa le sue grandi foto sui muri, sugli edifici, sui treni, sulle cisterne, sui container, Agnès, virtuosa del montaggio articola un film-collage di rime, sciarade verbali, immagini liriche. Visages, villages. Quasi un gioco di parole, ma anche due elementi che si fondono, che diventano indistinguibili. Un documentario on the road sulle diverse forme del guardare. Un’opera teorica potentissima ma dalla naturalezza disarmante.

AGNÈS VARDA & JR

Agnès Varda è una vera icona del cinema mondiale. Regista, sceneggiatrice e fotografa francese, ha iniziato la sua carriera cinematografica nel 1955 con La Pointe Courte, sancendo – assieme ai colleghi Jacques Demi, Alain Resnais e Jacques Rozier – la nascita di un nuovo cinema francese e segnando, altresì, l’esordio sul grande schermo dell’attore Philippe Noiret. Insofferente ai codici precostituiti e ai generi formalizzati, geniale ed eterogenea autrice di film, documentari e installazioni, Varda ha realizzato negli anni un cinema di rottura, denso di memoria storica e di rimandi sottili alla società. Tra i tanti film memorabili della sua vastissima filmografia vanno citati almeno: Cleo dalle 5 alle 7 (1962), Il verde prato dell’amore (1965), Senza tetto né legge (1985), Garage Demi (1991), Cento e una notte (1995), Les glaneurs et la glaneuse (2000), Les plages d’Agnès (2008).

JR è un fotografo e artista di strada francese noto in tutto il mondo per le sue opere di forte impatto sociale che riflettono sulla potenza dell’immagine e sul ruolo che l’arte può avere nel trasformare la realtà. JR espone le sue immagini nella galleria d’arte più grande del pianeta. Il suo lavoro è presentato liberamente per le strade del mondo, attirando l’attenzione di persone che non sono i visitatori dei musei. Tra i suoi lavori più famosi citiamo: Portrait d’une Generation (2004-2006), ritratti di giovani che vivono nella periferia di Parigi esposti in formato gigante sui muri dei quartieri popolari; Face 2 Face (2005-2007), gigantografie fotografiche che ritraevano faccia a faccia israeliani e palestinesi, esposte su entrambi i lati del muro di separazione. Il suo lavoro è stato esposto nei maggiori musei internazionali, come la Tate Modern di Londra, il Centre Pompidou a Parigi e il Lincoln Center di New York. Dopo aver vinto nel 2011 il Ted Prize, JR realizza il cortometraggio Ellis (2015), protagonista Robert De Niro, girato nell’ospedale abbandonato in cui venivano curati gli emigrati malati, un’occasione per riflettere sul tema dell’immigrazione.

FILM IN CONCORSO

La mia vita da Zucchina (Ma Vie de Courgette)

di Claude Barras (Svizzera, Francia 2016, 66’)

Sceneggiatura: Céline Sciamma tratto dal libro Autobiografia di una Zucchina di Gilles Paris (Plon, 2002), pubblicato in Italia da Piemme (Mondadori).

Produzione: Rita Productions, Blue Spirit Productions, Gebeka Films, KNM

Distribuzione Italia: Teodora Film

Rimasto solo al mondo, un bambino dai capelli blu, soprannominato Zucchina, entra in una casa-famiglia popolata da ragazzini variamente feriti o abbandonati. Grazie alla loro amicizia apprenderà la capacità di reagire alle avversità e di volgere in positivo le esperienze più dure della vita.

Film d’animazione in stop-motion La mia vita da zucchina riprende il mondo ad altezza di bambino come di rado s’era visto, trattando di dolore con tenerezza, poesia e humour. Un film adulto con l’anima bambina, un piccolo gioiello capace di raccontare situazioni drammatiche e scabrose – i lutti, i soprusi, i primi dubbi sessuali – ma con lo sguardo sempre dritto al cuore dei sentimenti, consapevole che solo attraverso un’esperienza catartica ogni piccola vita piegata potrà tornare a sorridere.

CLAUDE BARRAS

Nato nel 1973 a Sierre, in Svizzera, studia illustrazione e computer graphic all’École Emile Cohl di Lione e all’ECAL (École Cantonale d’Art de Lausanne), che produce anche i suoi primi lavori. Grazie al cortometraggio in stop-motion The Genie in a Ravioli Can, ottiene un grande successo nei festival di tutto il mondo, diventando un autore di punta dell’animazione in Svizzera e in Francia. Tra gli altri suoi cortometraggi in stop-motion ricordiamo Sainte Barbe (2007), Au pays des tetes (codiretto con Cédric Louis, 2008), Courgette (2010) e Chambre 69 (2012). Il suo primo lungometraggio, La mia vita da Zucchina, grazie all’accoglienza entusiastica in festival come Cannes, Annecy e San Sebastián, l’ha consacrato definitivamente. Premiato ai César come miglior adattamento e miglior film d’animazione, e insignito di quest’ultimo riconoscimento anche dagli European Film Awards, è arrivato fino alla candidatura ai Golden Globe e ai Premi Oscar 2017.

Lady Macbeth (Lady Macbeth)

di William Oldroyd (UK 2016, 89’)

Sceneggiatura: Alice Birch, basata sul racconto Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk di Nikolaj Leskov.

Con: Florence Pugh, Cosmo Jarvis, Paul Hilton, Naomi Ackie, Christopher Fairbank

Produzione: BBC Films, British Film Institute

Distribuzione Italia: Teodora Film

 

La giovane Katherine vive reclusa in un gelido palazzo isolato nella campagna, inchiodata da un matrimonio di convenienza, evitata dal marito, disinteressato a lei, e tormentata dal suocero che vuole un erede. La noia estrema e la solitudine forzata spingono Katherine, durante una lunga assenza del marito, ad avventurarsi tra i lavoratori al loro servizio e ad avviare una relazione appassionata con uno stalliere senza scrupoli. Decisa a non separarsi mai da lui, folle d’amore e non solo, Katherine è pronta a liberarsi di chiunque si frapponga tra lei e la sua libertà di amare chi vuole. Ispirato alla novella del russo Nikolaj Leskov, modificata radicalmente nell’ultima parte e ambientato nel nord dell’Inghilterra, il film del drammaturgo William Oldroyd è un debutto piuttosto impressionante, tanto per la forza del suo impianto visivo quanto per quella del carattere al centro del film: una dark lady ingenua e perversa, piena di vita e di sensualità.

WILLIAM OLDROYD

Regista londinese, si distingue nel campo dei video e dell’arte fin dai tempi del college prima di diventare un affermato regista teatrale. Come direttore dell’Young Vic Theatre di Londra cura l’allestimento di grandi classici europei, da Ibsen a Sartre, da Beckett a Shakespeare. Nel 2013 dirige il suo cortometraggio Best, vincendo il Sundance LondonShort Film Competition per poi approdare al Sundance Film Festival nel 2014. Il suo lungometraggio d’esordio Lady Macbeth, presentato al Toronto International Film Festival nel 2016, è acclamato dalla critica internazionale e riceve il premio FIPRESCI al San Sebastián International Film Festival

RETROSPETTIVA DEDICATA A

HANIF KUREISHI, Efebo d’oro alla carriera 2017

Venus

di Roger Mitchell (Regno Unito 2006, 95’)

Sceneggiatura: Hanif Kureishi

Con: Peter O’Toole, Leslie Phillips, Jodie Whittaker, Vanessa Redgrave, Richard Griffiths

Maurice è un vecchio attore inglese che, insieme all’amico-collega Ian, se la spassa pacificamente ricordando i vecchi tempi. L’arrivo di Jess, nipote ventenne di Ian, porta scompiglio nelle abitudini dei due uomini.

Cortometraggi di Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

FRAMMENTI ELETTRICI N 1.  –  ROM UOMINI

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