Catania: falsi prodotti Bio in 9 aziende, titolari denunciati

Frode in commercio ed indebite erogazioni pubbliche per un milione di euro. Sono questi i reati di cui dovranno rispondere le 9 persone, titolari di altrettante aziende agricole certificate “bio”, denunciate dagli agenti della guardia di finanza.

L’operazione è stata denominata “simBIOsi”. Nei giorni scorsi i finanzieri di Ragusa hanno eseguito 15 perquisizioni e sequestro emessi dalla procura della repubblica. I titolari delle 9 aziende agricole certificate biologiche, sono indagati per frode e truffa aggravata.

Dopo mesi di indagini tecniche, pedinamenti, appostamenti ed analisi di movimentazioni bancarie, hanno eseguito decreti di perquisizione e sequestro, insieme ad ordini di esibizione di atti e documenti ufficiali, nei territori dei comuni di Modica, Scicli, Ragusa, Ispica, Pozzallo, Vittoria, Acate, Siracusa e Bologna, sedi di rilevanti aziende certificate Bio, ovvero specializzate nella coltivazione e produzione di prodotti agricoli immuni dall’uso di agenti chimici.

Le indagini, avviate all’inizio del 2017, hanno permesso di scoprire un articolato sistema di frode finalizzato alla commercializzazione, sia in Italia che verso i principali paesi europei, di prodotti ortofrutticoli derivanti da agricoltura “convenzionale”, ma che invece venivano etichettati come provenienti da agricoltura biologica e biodinamica.

In molti casi, per soddisfare la crescente domanda dei mercati esteri, in eccesso rispetto alle disponibilità di raccolto, venivano incamerati nei magazzini aziendali destinati al prodotto biologico, anche partita di merce convenzionale provenienti direttamente da terreni, non certificati bio, di ignari produttori agricoli della zona.

Il sistema di frode si completava con l’alterazione dei risultati delle analisi chimiche eseguite su campioni di prodotti e quindi confezionati ed etichettati con la fogliolina verde che attesta la qualità biologica. Sono stati sequestrati oltre 10 mila chili tra prodotti chimici, fertilizzanti, concimi, sementi alterate e pesticidi rigorosamente vietati in agricoltura biologica. Tutto è stato rinvenuto dalla finanza nei magazzini aziendali e nei terreni dichiarati ufficialmente nel programma annuale di produzione delle aziende agricole certificate.

I finanzieri sono riusciti a risalire alle ditte fornitrici degli agenti chimici vietati scoprendo un sistema di evasione fiscale di oltre 200 mila euro.

Sequestrata tutta la documentazione contabile dei rapporti commerciali intrattenuti dalle aziende indagate con clienti e fornitori nazionali ed esteri. L’esame della documentazione, ha permesso di quantificare in oltre 8 milioni di euro (tra il 2015 e il 2017) l’ammontare delle movimentazioni di falsi prodotti Bio effettuate dalle aziende controllate, con relativa indebita percezione di contributi ,finanziamenti ed agevolazioni pubbliche dell’agricoltura biologica, pari a circa 1 milione di euro.

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