Messina: smantellamento 118, ieri incontro all’ordine dei medici

Ieri presso l’ordine dei medici di Messina un incontro per la tutela del servizio di 118 della Provincia di Messina, che rischia di esser smantellato a causa degli irragionevoli tagli disposti dal Governo Crocetta. Nel corso dell’incontro è stato riferito delle rassicurazioni fornite ai sindacati dal Presidente della Regione, in merito al mantenimento dell’attuale assetto del 118 e dei PTE nella Provincia di Messina, almeno fino al 31/12/2018.

Rassicurazioni generiche che allo stato non risultano confermate in alcun documento ufficiale dei competenti organi regionali e che si pongono in netto contrasto con quanto ad oggi previsto nel Decreto Gucciardi di riordino della rete ospedaliera siciliana e nell’allegato documento metodologico.

Un provvedimento, quest’ultimo, assolutamente illogico che, come noto, prevede nella Provincia di Messina un taglio delle ambulanze dotate di medico a bordo dalle attuali 27 a 13, ovvero all’incirca 1 ogni 60.000 abitanti. Un numero che risulta assolutamente insufficiente per un territorio vasto, orograficamente complesso e con disagevoli collegamenti viari, quale quello della Provincia di Messina e che soprattutto produrrà una inevitabile dilatazione dei tempi di intervento delle ambulanze con medico a bordo, con conseguenti rischi per la salute dei pazienti, specie nei casi di insorte patologie cardiologiche o neurologiche.

Il tutto, nonostante gli importanti risultati raggiunti in questi anni dal 118 di Messina, tali da farlo assurgere a vero e proprio modello virtuoso, preso ad esempio anche in altre regioni italiane.

Un dimezzamento, quello delle ambulanze dotate di medico a bordo, cui si aggiunge, la prevista soppressione di numerosi PTE operanti in Provincia di Messina, i quali, oltre a costituire dei fondamentali presidi, specie per le comunità montane della Provincia, hanno fin qui svolto, unitamente al 118, un’importantissima azione di filtro sugli accessi ai pronto soccorso, che rischiano così un pesante intasamento, con un consequenziale aggravio di spesa per il sistema sanitario ed una sostanziale riduzione della qualità delle cure.

Il rischio concreto è dunque quello di sacrificare sull’altare di scelte politiche irragionevoli il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini di un’intera Provincia, ancora una volta duramente colpita da un Governo Regionale disattento alle problematiche di questo territorio. Il tutto, con il consapevole avallo di buona parte della deputazione messinese, specie quella che in commissione sanità ha espresso lo scorso marzo parere favorevole rispetto a queste illogiche previsioni e oggi le critica. I cittadini attendono risposte concrete su un tema che, data l’importanza, non può sopportare ulteriori differimenti.

L’auspicio che si esprime è pertanto che alle parole seguano finalmente i fatti con una coerente rettifica del Decreto Gucciardi che miri a salvaguardare questi essenziali servizi, come a più ripreso richiesto dalle sigle sindacali, dai cittadini e dalla stragrande maggioranza delle amministrazioni e dei consigli comunali messinesi.

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