Palermo: “Esser morti o essere vivi” ad “Esco allo scoperto”

Essere morti o essere vivi è la stessa cosa”. La pellicola di Gianluigi Toccafondo è in programma domani 25 agosto alle 21.15 al complesso monumentale dello Spasimo di Palermo. la visione del film si inserisce nella manifestazione “Esco (allo scoperto) 2017.

La pellicola di Toccafondo è un viaggio attraverso alcuni lavori di Pasolini (La terra vista dalla luna, che cosa sono le nuvole? Uccellacci e uccellini) alla ricerca delle movenze di una comitià fisica, quasi giullaresca: i gesti di Totò, gli occhi ridenti di Ninetto Davoli, la fisicità della Mangano.

Pittore, illustratore, cineasta, Toccafondo (San Marino, 1965) è un artista a tutto tondo, innamorato dell’arte grafica, del cinema e delle rispettive ibridazioni e trasformazioni. La Piccola Russia, premiato ai festival di Ottawa, Ljubljana,Tallin e Torino, segna il vertice della sua produzione più personale e intimistica, alla quale si affianca un altro filone dall’ispirazione più legata al mondo del cinema (Le criminel), della letteratura (Pinocchio), e della cultura in genere (Essere morti o essere vivi è la stessa cosa, ispirato alla figura di Pier Paolo Pasolini).

Seguirà “Liberami”, documentario di Federica di Giacomo. Gli esorcismi del film vincitore della sezione Orizzonti del Festival di Venezia dello scorso anno Liberami di Federica Di Giacomo. 

Padre Cataldo è un noto prete esorcista palermitano dalle straordinarie virtù carismatiche. Ogni settimana Anna, Gloria, Enrico e Giulia, insieme a una moltitudine di fedeli che giungono da ogni parte della Sicilia, si affidano a lui e alle sue “messe di liberazione” nella speranza di essere salvati dai mali da cui sono afflitti e a cui null’altro nome sanno dare se non non quello di “possessione demoniaca”.

Un viaggio a tratti drammatico, a tratti ironico, attraverso le storie dei suoi personaggi, che diventa spazio di ricerca e di riflessione sul crescente sviluppo di pratiche esorcistiche nell’Italia dei nostri giorni. Lungi dallo scadere negli stilemi classici del cinema horror, Federica di Giacomo ci immerge in uno spaccato di quotidianità in cui sacro e profano si compenetrano l’uno nell’altro, procedendo attraverso una narrazione asciutta e diretta che non lascia scampo allo spettatore. Un documentario antropologico non sulla religione, ma su come essa viene vissuta.

Federica Di Giacomo. Nata a La Spezia, dopo una laurea in antropologia all’Università di Firenze fonda il collettivo teatrale Tutti, lavorando per alcuni anni nel teatrodanza con il gruppo russo Derevo. Nel 1999 frequenta un master a Barcellona e collabora come aiuto sceneggiatrice in Monos como Becky di Joaquín Jordá e in En costruccion di José Louis Guerin. Nel 2000 realizza la sua opera prima, il documentario Los colores de la trance, cui fanno seguito alcuni documentari e video per Raisat Cinema e i cortometraggi Close Up e Suicidio perfetto. 

È regista, autrice e produttrice de Il lato grottesco della vita del 2006, per cui riceve numerosi premi, tra cui il premio Cipputi e il premio Avati al Torino Film Festival del 2006. Segue Housing (2009) che racconta la disperata ricerca di un alloggio popolare a Bari. È del 2016 il suo Liberami, documentario corale sulle sempre più diffuse pratiche esorcistiche nel mondo contemporaneo, che ha riscontrato eccezionali consensi di critica e pubblico, e per il quale si è aggiudicata il premio della sezione Orizzonti al 73esimo Festival del Cinema di Venezia.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento dei posti disponibili.

 

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