Per “Notti di Sicilia” visita alla Caccamo medievale

Domani, giovedì 17 agosto, alle 21.30 si svolgerà la visita guidata alla Caccamo medievale nell’ambito della manifestazione “Notti di Sicilia”. L’appuntamento è previsto in piazza Duomo.

L’iniziativa è organizzata da BCSicilia per la salvaguardia e la valorizzazione dei beni culturali e ambientali, in collaborazione con Atc a Guardie Sikane.

L’itinerario, partendo da piazza Duomo, si snoda tra le antiche mura, la porta di San Giorgio e la chiesa Santa Maria della Catena. Si passa poi davanti all’ex torre interna al borgo e la porta del borgo di Terravecchia. Si raggiunge in seguito la chiesa di San Pietro in vinculis per ammirare le fortificazioni del castello. Seguirà la discesa panoramica utilizzando la scalinata scavata nella roccia e indicazione del passaggio segreto che immetteva nel castello medivevale, per poi ritornare in piazza duomo.

Caccamo è unc entro ricchissimo di storia e cultura, centro medievale con un patrimonio artistico inestimabile, nota per il suggestivo castello. La cittadina ha conservato l’impianto urbanistico medievale con la struttura viaria duecentesca nella zona dell’antico borgo.

Più la leggenda che la storia vuole che la città sia stata fondata intorno dai Cartaginesi, a seguito della sconfitta subita nel 480 a.C. a Himera, quando un gruppo di essi, scampati al disastro si rifugiarono verso l’interno, fondando una città a cui diedero il nome di Caccabe. Lo storico Agostino Inveges chiama la città la “Cartagine di Sicilia”. Tuttavia Caccamo, con indiscussa certezza fa il suo primo ingresso nella storia nel 1093, quando il conte Ruggero assegna il centro alla diocesi di Agrigento, sotto cui resterà fino al 1176, data in cui con la fondazione della diocesi di Monreale, passerà alla chiesa palermitana.

Nel 1094 la città di Caccamo viene concessa in feudo a Goffredo de Sagejo, signore normanno venuto in Sicilia al seguito di Ruggero. Alla sua famiglia il feudo rimane per circa mezzo secolo, prima di passare alla famiglia Bonello. E’ di certo in questo periodo che il castello, a cui è legata molta della storia e dello splendore della città, fu se non più ingrandito reso più forte ed inespugnabile, tanto da essere scelto da Matteo Bonello e dai suoi compagni come rifugio, dopo il fallimento della così detta “congiura dei baroni”.

Con la cacciata degli angioini e l’instaurazione del regno degli aragonesi la città venne concessa a Federico Prefoglio, la cui figlia la portò in dote a Federico Chiaramente. Inizia così per Caccamo il periodo chiaramontano, uno dei più importanti. Sotto il loro dominio la città godette di molte libertà, si arricchì di nuovi monumenti ed edifici, fu costruito il ponte sul fiume San Leonardo (oggi sommerso dalle acque del lago-diga Rosamarina) ed ampio sviluppo ebbe la sua economia. Dal punto di vista architettonico fu esempio dell’inconfondibile stile “Chiaramontano”, il castello fu ampliato e fortificato con una cinta muraria, furono erette le due torri che più tardi, si pensa, vennero trasformate nelle torri campanarie del Duomo e della Chiesa dell’Annunziata, e la Torre di Pizzarrone o Byrsarone.

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