Monforte San Giogio (Me): i 50 anni di sacerdozio di don Giuseppe Insana

Il monfortese padre Giuseppe Insana (foto 1)  ha festeggiato i cinquant’anni di sacerdozio nel suo paese natale. Domenica 6 agosto Insana ha presieduto la solenne celebrazione liturgica che ha preceduto la processione del patrono San Giorgio.

Al termine, Giuseppe Cannistrà gli ha consegnato una targa ricordo per esprimere la riconoscenza di tutta la comunità paesana per la sua opera, mentre l’arciprete Giuseppe Donia gli ha offerto a nome della parrocchia un contributo per le sue opere di carità.

Anche i sindaci di Castelmola, Torregrotta e Roccavaldina, presenti alla cerimonia religiosa, hanno voluto esprimere a padre Insana sentimenti di riconoscenza per l’opera da lui svolta.

In un’immaginetta fatta stampare per l’occasione il sacerdote ha riassunto il senso della sua vita spesa a servizio di Dio e dell’uomo: “Ti benedico, o padre di misericordia infinita perchè mi hai chiamato nella sequela di Gesù a vivere con i piccoli, i malati, i carcerati,  gli emarginati, gli esclusi”.

Padre Insana mostra così di essere stato fedele agli impegni che aveva assunto  all’atto della consacrazione sacerdotale l’8 agosto 1967: “Il sacerdote deve vivere come fratello in mezzo ai fratelli”.

Padre  Giuseppe Insana nasce a Monforte San Giorgio il 9 aprile 1944. Matura la sua vocazione al sacerdozio negli anni dell’adolescenza sotto la guida spirituale dello zio, don Raffaele Insana che svolge la sua missione sacerdotale a Santa Lucia del Mela. Ordinato sacerdote l’8 agosto 1967 , celebra la sua prima messa a Monforte il 13 agosto.

Nei tre anni seguenti è impegnato a Santa Lucia come assistente nel locale seminario, assistente dell’azione cattolica e viceparroco della cattedrale. assume quindi nel 1969, sempre a Santa Lucia, l’incarico di parroco della parrocchia dell’annunziata dove svolge la sua opera pastorale fino al 1979. Decide quindi di vivere a fianco dei lavoratori e per un quinquennio si impegna come prete operaio.

Il 24 dicembre 1984 gli viene conferito l’incarico di cappellano dell’ospedale psichiatrico giudiziario “Madia” di Barcellona Pozzo di Gotto.

Nel 1986 promuove la costituzione dell’associazione di volontariato “casa di solidarietà e accoglienza” divenendone responsabile. In questo nuovo ruolo egli approfondisce le problematiche della salute mentale e svolge una preziosa ed apprezzata attività in favore dei ricoverati dell’ospedale psichiatrico giudiziario e dei malati mentali del territorio.

L’opera di padre Insana permette agli internati di usufruire di licenze, di socializzare con l’esterno, favorisce i rapporti con le famiglie e l’inserimento nel mondo del lavoro con l’istituzione di corsi professionali. Le esperienze di riabilitazione e di reinserimento sociale degli ammalati guidate da padre Insana sono state oggetto di tesi di laurea.

Contemporaneamente si impegna con “testardaggine” a stimolare le varie istituzioni perché continuino in modo responsabile il processo di deistituzionalizzazione del paziente mentale . Nel 1999 la Cyber Community dei Monfortesi nel mondo gli attibuisce il “Premio San Giorgio”  per meriti sociali. 

Il 6 dicembre 2000, alla presenza dell’aarcivescovo di Messina si inaugura a Barcellona la nuova sede dell’associazione di volontariato “Casa di Solidarietà e accoglienza”.

il 31 marzo 2015 gli ospedali psichiatrici giudiziari  vedono la loro chiusura definitiva premiando padre Insana dell’impegno profuso per  l’approvazione della legge che ne ha decretato l’abolizione .

Ma l’impegno  di padre Insana non termina: con entusiasmo ma anche con fatica e rischio personale prosegue nella sua opera  di carità  verso le persone più deboli ed emarginate come punto di riferimento dell’associazione di volontariato “Casa di solidarietà ed accoglienza” di Barcellona, da lui fondata .

Guglielmo Scoglio

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