Catania: rogo nell’ex scuola Brancati

In poco più di una settimana nell’ex scuola Brancati a Catania si sono verificati tre roghi. La scuola è sita nello stradale San Teodoro a Librino. “Non può essere considerato un fatto casuale” dichiara Maurizio Mirenda, consigliere comunale di Catania.

“A finire in fumo sono sempre le montagne di spazzatura che vengono sistematicamente abbandonate all’interno del plesso fantasma. Un luogo di degrado e incuria che oggi per Catania rappresenta un’area off limits dove la criminalità può fare quello che vuole. Compreso appiccare incendi e mettere sotto scacco un intero quartiere costretto a convivere a stretto contatto con i fumi tossici.

 

Fino a quando si potrà andare avanti in questo modo? In qualità di consigliere comunale e componente della commissione all’urbanistica ho chiesto un immediato intervento delle forze dell’ordine in questa parte di Librino. Pattuglie per vigilare sull’ex scuola e fare in modo che altri roghi non si verifichino più qui. Bisogna smettere di agire sulle emergenze e cominciare a fare prevenzione.

Tre incendi, solo negli ultimi 10 giorni, all’interno dell’ex scuola minano l’intera stabilità dell’edificio già messo duramente alla prova da anni e anni di saccheggi che hanno portato i ladri a smontare le travi di acciaio e a sfondare i muri per recuperare il prezioso rame.

Se la struttura ( o una parte di essa) dovesse collassare, la colpa sarebbe solo ed esclusivamente di questa amministrazione comunale che ha abbandonato da troppo tempo le periferie al loro destino. L’ex scuola Brancati dello Stradale San Teodoro va assolutamente recuperata e restituita alle famiglie di Librino. Qui si potrebbe creare un luogo di aggregazione o un punto di socializzazione con le associazioni impegnate a dare vita a laboratori creativi o spazi culturali.

Insomma, qualsiasi destinazione andrà bene purchè il vecchio plesso dell’ex Brancati non resti un’enorme discarica a cielo aperto dove, all’occorrenza, basta bruciare a spazzatura per ricavare altro spazio e ricominciare il “ciclo del degrado”. Un scenario che potrebbe essere esteso a tutte quelle scuole, quegli impianti sportivi e quelli immobili comunali che Palazzo degli Elefanti ha gettato nel dimenticatoio con buona pace della gente che si ritrova a convivere con hotel per disperati o eterne incompiute”.

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