Capo d’Orlando (Me): verso la mostra dedicata a Pertini

In occasione dei 125 anni del Partito Socialista Italiano, il comune di Capo d’Orlando, il centro studi e documentazione “Sandro Pertini” della fondazione di Studi Storici “Filippo Turati” e la fondazione socialista antimafia “Carmelo Battaglia”, organizzano la mostra “Sandro Pertini e la bandiera italiana. Una storia per immagini”.

La mostra sarà ospitata presso la pinacoteca comunale della città paladina dal 15 al 30 luglio.

Prima della tappa orlandina, la mostra era già stata a Roma, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con il patrocinio dei presidenti dei due rami del Parlamento e della presidenza del Consiglio, presso la sala del refettorio della biblioteca della Camera dei deputati.

La cerimonia di inaugurazione si terrà sabato 15 luglio presso la pinacoteca comunale di Capo d’Orlando alle 17,30. Introdurrà il docente universitario e più volte dirigente nazionale del Psi Antonio Matasso, mentre interverranno il presidente emerito dell’Assemblea regionale siciliana Paolo Piccione ed i docenti universitari Maurizio Degl’Innocenti e Stefano Caretti, in rappresentanza della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”.

Saranno presenti anche l’esperto alla cultura Giacomo Miracola, l’assessore al ramo Cristian Gierotto ed il sindaco Franco Ingrillì. Come sottolineato da Antonio Matasso, “attraverso l’allestimento, curato da Monica Mengoni, è possibile conoscere nei dettagli la vita di uno dei padri della Repubblica, che edificò l’Italia democratica partecipando da protagonista alla Resistenza antifascista e e servendo il Paese come Capo dello Stato. Un’esistenza saldamente ancorata alla sua fede socialista e che vale la pena di ricordare a quelle forze dell’antipolitica che cercano di appropriarsi della figura di Pertini e deformarla attraverso immaginarie contrapposizioni tra lui ed il segretario del Psi del tempo, dimenticandosi che quando si trattò di scegliere il Presidente del Consiglio, per ben tre volte Pertini scelse Bettino Craxi”.

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